Calcio. Sacchi: “Un idea di gioco unica per ridurre il gap con l’estero”

L’ex CT della Nazionale spiega la sua idea per migliore la qualità dei nostri giovani…

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NOTIZIE CALCIO – “Un’idea di gioco unica per tutte le squadre del settore giovanile, tecnici capaci, aggiornati e funzionali a questa idea di gioco e giocatori disciplinati che consentano di attuare questo progetto“: bastano poche parole ad Arrigo Sacchi per suggerire ai responsabili dei Settori Giovanili delle società di Serie A e B e dei tecnici delle Nazionali giovanili la strada da seguire per colmare il gap esistente con altre realtà. “Per sopperire alle mancanze rispetto alla realtà internazionale, dove sono più avanti di noi soprattutto per quanto riguarda le accademies delle società professionistiche, i nostri club – continua Sacchi – dovrebbero sviluppare unamaggiore sinergia all’interno del proprio settore giovanile, con la necessità di individuare un’unica idea di gioco da adottare. E’ importante anche favorire la formazione di allenatori capaci, disposti all’aggiornamento e funzionali a questo concetto di gioco, ma allo stesso tempo scegliere giocatori con le stesse caratteristiche di adattabilità. Per questo auspico che la federazione investa molto sul settore tecnico per favorire la formazione dei tecnici del futuro“.

E’ stata grande, sia nei numeri che negli interventi, la partecipazione dei responsabili dei settori giovanili dei club di Serie A e B e dei tecnici delle squadre nazionali giovanili presenti all’incontro che si è svolto ieri aCoverciano sul tema “Nazionali Giovanili e Club, i risultati di una sinergia” al quale hanno preso parte anche il Presidente del Settore Tecnico della Figc Gianni Rivera, il Presidente del Settore Giovanile e Scolastico Luca Pancalli, il Presidente dell’Aiac Renzo Ulivieri e il Direttore Generale della Lega Serie A Marco Brunelli, oltre ovviamente a Sacchi e al vice coordinatore Viscidi.

L’incontro è stato aperto proprio da Viscidi, che ha letto una lettera di saluto del Presidente del Club Italia Demetrio Albertini, assente per precedenti impegni, imperniata su due riflessioni: la prima è quella dell’aumento del numero delle gare internazionali delle nazionali giovanili che serve per migliorare il bagaglio di esperienze che completa la formazione di un calciatore; la seconda è legata alla volontà di portare le nazionali giovanili all’interno dei centri sportivi delle società.