Lazio. Hernanes: “Preoccupato dal girone di ritorno”

La stella della Lazio si è raccontata in una lunga intervista., ecco le sue parole…

(getty images)
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NOTIZIE LAZIO – In una lunga intervista rilasciata a Correio BrazilienseHernanes parla dei prossimi impegni del Brasile ma non manca di parlare anche della “sua” Lazio. Ecco le sue parole:

Qual è la rilevanza delle amichevoli contro Australia e Portogallo?
Contro il Portogallo sarà una grande partita. Vogliamo dimostrare il nostro valore, abbiamo già battuto Francia, Italia, Spagna e Uruguay. Vogliamo far vedere a che livello siamo. Abbiamo disputato una buona Confederations Cup, ma dobbiamo crescere ancora e arrivare al top della condizione al Mondiale”.

Prima della Confederations Cup hai distribuito ad ogni compagno una foto del trofeo e ha portato bene…
Sì, durante l’allenamento, ho tagliato una foto della coppa e ne ho data una a tutti. Volevo che tutti avessero ben chiaro in mente l’obiettivo, volevo capissero che non eravamo là per visitare la città. L’ho fatto anche nella Lazio, prima della finale di Coppa Italia e abbiamo vinto. La Coppa deve essere visualizzata prima”.

Tu, Ramires e Paulinho potete giocare insieme?
Per te e per altre persone sì (ride, ndr), ma bisogno vedere che ne pensa Scolari. Ha un modo suo di pensare, di vedere il gioco e la sua squadra. Il mio obiettivo è quello di lavorare per essere tra gli undici”.

Che differenza c’è tra Menezes e Scolari?
“Menezes ha fatto una sorta di rivoluzione, i giocatori esperti non sono stati chiamati. Con l’arrivo di Parreira e Scolari invece è stato un mix di esperienza e innovazione”.

Essere allenati di chi ha già vinto un Mondiale comporta maggiore rispetto da parte dei giocatori?
Sì, di sicuro. Non dico che non si debba avere rispetto o ammirazione per altri allenatori, ma tecnici come Scolari sanno come vincere. Ci sono arrivati​​, sanno la strada. Non è da tutti avere sul curriculum il titolo di campione del mondo. Ciò impone un maggiore rispetto, sì”.

Chi sono le favorite per il Mondiale?
“Brasile, Italia, Spagna, Germania e Argentina. Seguo la tradizione”.

Con la Lazio che stagione ti aspetti?
“La mia preoccupazione è per il girone di ritorno. Iniziamo sempre bene, ma non riusciamo ad essere regolari. Questo non deve succedere”.

Hai segnato ad oggi 38 gol con la Lazio…
“Questo mi rende felice, non ero abituato a fare gol. Mi ricordo che ho iniziato al San Paolo come centrocampista difensivo e ora sono uno dei migliori marcatori della Lazio. È un bene per tutto il collettivo”.

Ti dà fastidio che una parte della tifoseria laziale sia etichettata come razzista?
“Non è solo la Lazio ad avere questo problema negativo. Il club in sé non ha molto a che fare con l’ideologia dei tifosi che è qualcosa di incontrollabile. La vedo come una problematica generale”.

Qual è l’analisi di Hernanes sul San Paolo che sta lottando per non retrocedere?
“Cerco sempre le classifiche per vedere se usciamo da quella zona pericolosa. E’ spaventoso vedere il San Paolo in lotta per non retrocedere. È un momento di grande tristezza”.

Rogério Ceni è da sempre un idolo, ma oggi con l’allenatore Ney Franco è in discussione…
“La memoria è molto breve nel mondo del calcio. Rogério Ceni non è solo un grande giocatore, ma è un grande uomo, un grande professionista che ha dedicato più di 20 anni per la maglia del San Paolo. Il calcio dimentica troppo velocemente”.

Vorresti tornare a giocare in Brasile?
“Giocherò ancora cinque anni qui in Europa. La parola del profeta deve avere valore, non posso tornare indietro (ride, ndr)”.