Nazionale. Prandelli: “Lotta Juve-Napoli per lo Scudetto? Il nostro resta un torneo complesso…”

Il ct della Nazionale ha analizzato il prossimo campionato di Serie A…

(Getty Images)
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NOTIZIE SERIE A – Cesare Prandelli, ct della Nazionale italiana, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport in vista dell’inizio del campionato di Serie A e, soprattutto, del Mondiale in Brasile in programma nel 2014. Queste le sue dichiarazioni:

PORTE APERTE PER TOTTI E DEL PIERO – «Abbiamo fatto grandi cambiamenti, ma dobbiamo ricordare che giochiamo per ottenere dei risultati. Per questoquando mi chiedono di Totti o di Del Piero o Di Natale ripeto che la porta resta aperta per loro. Li seguiamo sul serio, non è un modo di dire. In Brasile serviranno 23 atleti, certamente, ma anche i migliori, non necessariamente under 25. I giovani bravi ci sono ma devono fare un salto di qualità se vogliono arrivare oltre certi senatori ancora capaci di grande rendimento.»

VERRATTI E INSIGNE – «Insigne? Sì, contro l’Argentina ha dimostrato di avere la personalità giusta. E quando parlo di salto di qualità mi riferisco a questo: anche al saper rischiare. Verratti invece…Calma. Ha pagato un fatto noto, da noi: ci si innamora delle novità, ma dopo 15 partite gli occhi con cui si guarda un giovane sono diversi. All’inizio va bene tutto poi si diventa esigenti.»

ROSSI E DE ROSSI – «De Rossi centrale difensivo?Sono situazioni da provare, e lo devi fare in una partita vera. Con l’addestramento giusto può diventare uno dei difensori centrali più forti d’Europa. Mascherano il salto l’ha fatto così, ma ci vuole tempo. Giuseppe Rossi? Mi ha fatto piacere vederlo in campo contro il Grasshoppers. Lo aspetto. Del resto non dimentico che Rossi-Cassano sono stati i titolari del mio primo biennio. La chiamavano la banda Bassotti ma quei Bassotti ci hanno portato all’Europeo.»

MARIO BALOTELLI – «Mi aspetto quello che si aspetta Allegri, né più né meno. Mario ha grandi potenzialità, ma deve togliere da dentro certe cose che lo frenano. Non deve innervosirsi solo per il fatto che tutti vorranno fermarlo. Proveranno a provocarlo, ma lui deve accettare la sfida. Deve essere in grado di giocare in modo leale, corretto senza reazioni. Se Mario pensa a fare quello che ho appena detto può vincere la classifica dei cannonieri, ma se pensa che a ogni pallone deve fare gol, allora, mah… Contro il Psv è stato tra i migliori anche senza segnare.»

HIGUAIN – «Sono sicuro di un protagonista: Higuain. Il suo impatto nella partita contro di noi, all’Olimpico, mi ha impressionato. Sa giocare anche con la squadra, oltre che per la squadra.»

LA SFIDA SCUDETTO – «Juventus favorita? Direi che il biglietto da visita è stato chiaro. Vincere per tre anni di seguito non è così scontato ma le premesse ci sono tutte. La Juve ha un patrimonio straordinario: cultura del lavoro, mentalità, società, squadra, allenatore. Soprattutto l’allenatore, che è diventato, per meriti, il riferimento assoluto di tutto l’universo bianconero. Ecco, questa è la novità dell’ultima Juve. Conte somiglia a Ferguson? Antonio fa tutto, e meritatamente, ha innescato anche un cambiamento, se vogliamo, nel mondo del calcio. Non è più solo un tecnico, la sua è una svolta epocale. Il Napoli ha cambiato tanto, dalla guida tecnica al modo di stare in campo. Io non farei paragoni: si può giocar bene in tanti modi, mantenendo una mentalità propositiva. La squadra è di buona qualità complessiva, non so se manca ancora qualcosa ma mi è piaciuto il coraggio di cambiare. Il nostro resta un torneo complesso, non vedo una griglia precisa ma un gruppo di squadre con grandi potenzialità vincenti. Il Milan, la Fiorentina, l’Inter, la Roma che resta un’incognita intrigante, la stessa LazioDal punto di vista del gioco la Fiorentina per me è stata la migliore della passata stagione. Ma prendiamo la Lazio: vero che si è persa nella seconda parte, per il peso della Europa League, ma a lungo è stata al vertice. Bene: entrambe hanno mantenuto il gruppo dello scorso campionato se non migliorandosi, come i viola. Il Milan parte avvantaggiato rispetto a un anno fa. Allora avevano venduto… tutti; sono serviti dei mesi ad Allegri, che ha fatto un grande lavoro, per trovare un giusto equilibrio, tra pressioni enormi. Ora parte con Balo dall’inizio e con un’iniezione di gioventù di valore che ne fa una tra le più giovani squadre di vertice della Serie A.»