Inter. Mazzarri: “Voglio un calcio propositivo, c’è voglia di riscatto”

Il tecnico nerazzurro nella sua prima conferenza stampa del ritiro. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni…

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NOTIZIE INTERWalter Mazzarri ha parlato nel ritiro di Pinzolo. Il tecnico ha affrontato, in conferenza stampa diversi temi. Ecco i principali:

Come sta la squadra? “Ho fatto tanti dialoghi singoli come mia abitudine ma devo completare con 4-5 calciatori. Prima di fare il discorso collettivo alla squadra voglio conoscere a pelle i ragazzi singolarmente. I dialoghi che ho fatto sono stati sopra le migliori aspettative, ho avuto la sensazione di avere a che fare con professionisti seri che vogliono riscattare l’annata non andata bene. Ed è un’ottima base di partenza perché ci vogliono motivazioni forti. Noi allenatori dobbiamo dare un aspetto tattico ma anche sulle motivazioni, e quando non ci sono bisogna trovarle sotto terra. Non è il nostro caso perché qui c’è voglia di riscatto”.

Io sergente di ferro? “Faccio questo lavoro da 13 anni, non mi sono posto mai questo quesito. A livello giornalistico per ora fa gioco dire così, parlando con i ragazzi però ho la sensazione che si sia esagerato nel passato dire determinate cose. Prima di sbilanciarmi voglio essere sicuro di ciò che dico. E penso comunque di sbagliare difficilmente. I ragazzi mi daranno tutto, così come successo in passato con altri gruppi che ho allenato”.

Arrivera un top-player? “L’ho detto prima, se arriverà sarò contento. Ma non dipende da me. Un tifoso ieri mi ha chiesto lo Scudetto, gli ho detto un attimo, fatemi arrivare. E’ un discorso di tempo, voglio il rendimento massimale di questa squadra e ancora non lo so. Non posso fare proclami, ma non voglio nemmeno che la squadra soccomba con gli avversari. Voglio un calcio propositivo, che non molli mai e che abbia un’anima. Questo posso prometterlo, poi vedremo dove arriveremo”.

Icardi e Belfodil? “Le potenzialità ci sono, l’Inter ha investito tanto su di loro. Poi trasformare queste potenzialità rappresenta il vero salto di qualità confrontando anche la pressione della piazza. Mi confronterò con loro, chiedo a tutti la pazienza che ci vuole con i giovani per farli crescere, e poi vedremo se ci saranno le possibilità di diventare dei top player”.

Il modulo? “Sul modulo lavorerò, perché oggi ho lavorato col 3-5-1-1 ma poi lavorerò anche col 3-4-2-1 e altri moduli perché non voglio dare dei vantaggi. Ho giocato anche col 4-3-3, per evitare che si prendano delle contromisure come magari è successo nelle scorse annate. Nel calcio moderno c’è tanto studio e bisogna essere preparati a cambiare in corsa”.