Inter-Lazio. STRAMACCIONI: “Dobbiamo dare il massimo in questo finale di campionato”

Il tecnico nerazzurro ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida contro la Lazio…

(getty images)
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NOTIZIE INTER – Il tecnico dell’Inter, Andrea Stramaccioni, ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida di domani sera contro la Lazio. Per i nerazzurri si prospetta l’ultima possibilità per agganciare l’Europa League. Ecco le sue parole, riportate da “Internews.it”:

Arriva una Lazio in forma. Che cosa si aspetta?
“Ho chiesto ai ragazzi di dare tutto, di vincere in casa dopo quanto fatto col Parma. Lì abbiamo dimostrato che in condizioni di emergenza possiamo giocarcela, anche a Napoli lo abbiamo dimostrato fino al gol del 3-1. Mancano 3 partite, vestiamo la maglia dell’Inter e andiamo in campo per vincere. Chi c’è, sa che bisogna parlare di loro. Bisogna dare il massimo contro una squadra che sta bene ma che penso possiamo battere giocando alla morte. La vittoria col Parma ci dà forza per pensare di potercela fare”.

Chivu e Ranocchia come stanno?
“Stanno stringendo i denti entrambi, Chivu ha preso subito un colpo da Behrami che lo ha messo ancora più in difficoltà. Oggi non si sono allenati nessuno di tutti e due, abbiamo 24 ore per provare a recuperarli, visto che come difensore di ruolo c’è soltanto Juan Jesus”.

Cosa vuoi vedere dalla squadra in queste tre partite?
“Voglio vedere dare tutto ciò che abbiamo, come fatto con Parma, Palermo, Napoli. Abbiamo dimostrato di essere cresciuti sotto il punto del possesso palla, questa è una grande motivazione per voler battere la Lazio. Non ci sono altre motivazioni che possono venire meno anzi, vista l’emergenza, questa fame deve crescere. Con Kovacic giochiamo con un playmaker che può darci qualità, e questo è stato riconosciuto perché comunque siamo andati a Napoli a fare la partita e anche loro lo hanno ammesso. Sarà importante fare risultato e non abbiamo mollato né lo faremo”.

Visto che gli obiettivi sono praticamente sfumati, c’è il rischio caduta libera?
“No, credo di no e c’è un perché. Col Napoli abbiamo preso gol dopo 2′ e invece noi, anziché sbracare, abbiamo trovato il pareggio. Poi siamo anche sfortunati, perché senza quel rigore il Napoli avrebbe fatto più fatica nel vincere la partita”.

Zanetti e Milito auspicano un ritorno di Leonardo all’Inter. Hai parlato con lui? Cosa ne pensi?
“No, io penso a queste tre partite e basta. Parlo poco di mercato perché voglio essere concentrato sul campo e i ragazzi devono pensare questo fino al 19 maggio. Siamo l’Inter, la classifica non mi interessa. Pensiamo alla Lazio, al Genoa e all’Udinese, poi pensiamo al prossimo anno”.

L’Inter rischia di rimanere fuori dalle coppe europee. Quanto pesa questo?
“Pesa tanto, abbiamo sempre accettato le critiche anche perché c’è rabbia per non aver raggiunto ciò che cercavamo. Lo dicevo anche prima della partita col Napoli, certe volte le squadre possono lamentarsi. La Lazio ad esempio ha parlato del periodo senza Klose, ma noi siamo senza tre attaccanti e mezzo da due mesi praticamente. E non è questione di stimoli, perché li abbiamo anche noi. Battendo la Lazio li passiamo, e non mi interessa se il Genoa deve salvarsi. E se capirò che qualcuno è senza stimoli starà fuori”.

Guarin è tornato in campo col Napoli…
“Sì, Fredy sta facendo tanto per noi. Nell’Inter del futuro giocherà a centrocampo, lui però adesso ha qualità, io sono senza attaccanti e cerco di tenerlo vicino alla porta. Ma so quali sono le qualità di Fredy”.

Come sta Cassano?
“Cassano sta bene, giovedì faremo una partitella in famiglia per ridargli minuti sulle gambe. Così come per Nagatomo. Non vogliamo che abbiano ancora problemi, per questo lavoreranno sodo per tornare in campo domenica”.

Questi nomi possono rischiano di creare illusioni ai tifosi?
“La differenza enorme di introiti è tra la Champions e gli altri obiettivi, ma non mutano le nostre voglie di creare un’Inter competitiva e importante. Poi, se il calcio italiano soffre per acquistare calciatori con ingaggi pesanti, è un altro discorso. Ma è una tendenza che vale per tutte le squadre. Sarà difficile vedere Cristiano Ronaldo in Italia. Vedo come lavora la società e posso garantire che continueremo ciò che abbiamo iniziato quest’anno. Sento ogni giorno il presidente”.

Il buon finale di stagione di Alvarez può valere la riconferma?
“Lui ha subito un intervento chirurgico a inizio anno, non ha avuto tanta continuità ma appena ce l’ha avuta ha dimostrato il suo valore. Ha conquistato San Siro, è stato convocato in nazionale e questo signfica che ha livello internazionale. E’ una nota positiva per noi”.

Come sta Rocchi?
“Le sue condizioni sono migliorate, con 72 ore ha fatto praticamente un miracolo e domani ci sarà regolarmente. Potevo rischiarlo anche a Napoli ma Kuzmanovic e Ranocchia non stavano bene e dunque ho preferito così”.

Quella con la Lazio rappresenta l’ultima chance per l’Europa League?
“Noi vogliamo vincere, a prescindere dalla classifica. Pensiamo a battere la Lazio, i ragazzi daranno tutto in campo e poi vedremo cosa succederà contro una squadra che sta in forma”.

Chi è il pericolo numero uno? Klose o Hernanes?
“Loro hanno pagato il dispendio in Europa League e dall’esterno penso anche l’infortunio di Klose. All’andata non meritavamo di perdere, Klose è il finalizzatore di un ottimo collettivo. Candreva sta facendo bene, la Lazio ha le carte in regola per essere importante in futuro”.

E’ un derby per te?
“No, il mio derby è solo col Milan”.

Ci sono state tante assenze quest’anno. C’entra lo staff medico?
“Le cose si giudicano a palle ferme. E’ normale che sono cose interne, prima ne guardiamo dentro casa, e poi la cosa fondamentale, per tornare al discorso delle motivazioni, pensare al campo. Sappiamo cosa fare e cosa non fare, ma i bilanci della stagione facciamoli dopo Inter-Udinese, la nostra testa deve essere rivolta al campo”.

Andreazzoli ha richiesto l’inserimento del time-out
“Non so se è giusto o sbagliato, ma sarebbe così un altro sport. Potrei interrompere l’inerzia di un avversario che attacca. Cambierebbe tanto le dinamiche, il bello del calcio è anche questo, perché magari soffri a parlare col tuo esterno che sta soffrendo a 60 metri da te. Il passaggio all’indietro ha cambiato tanto le regole. Se si decide che c’è il time-out, cambierebbe tantissimo ma ci adegueremmo”.

Sarebbe più facile gestire una ricostruzione senza l’Europa durante la settimana?
“Io penso che Roma e Fiorentina, che non hanno partecipato all’Europa, hanno più armonia e meno problemi fisici. Ma questo dovuto al minutaggio giocato. Ora io credo che, essendo l’Inter, proveremo a fare più punti possibili. Potrebbe essere un lato positivo in qualcosa che è andato male questo discorso, ma noi siamo l’Inter e vogliamo portare l’Inter in Europa. Poi, che l’Europa League sia massacrante lo abbiamo capito e la affronteremmo in maniera diversa”.

Si torna a parlare della partita col Napoli
“Quest’anno abbiamo perso tante volte continuità per situazioni oggettive e non è un alibi ma una considerazione, vedi il rigore, il gol subito a freddo. Chi sta qui e vive l’Inter come noi sa che certe cose condizionano”.

Crede che davvero Nagatomo possa guarire senza l’operazione?
“Io credo che abbiamo fiducia nel nostro staff medico e l’ambiente Inter fa le sue valutazioni per la Federazione giapponese. Prima di riproporlo in campo, visto che Yuto sta manifestando delle sensazioni positive. Per l’operazione deve esserci il consenso dell’uomo e del dottore, e questa deve essere l’ultima chance che dobbiamo giocarci. La cosa più professionale che possiamo fare è organizzare una partitella per testare le sue condizioni, provando a spingere come se fosse una partita reale, e se andrà bene domenica sarà in campo. E’ normale che se avesse ancora problemi, l’intervento sia inescludibile”.

C’è la possibilità di vedere Palacio in campo giovedì?
“No, lo escludo categoricamente perché non è ancora rientrato in gruppo”.