CHIELLINI: “Col Torino avremo difficoltà. Il Napoli non avrà problemi a Pescara”

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JUVENTUS, DICHIARAZIONI CHIELLINI – Giorgio CHIELLINI ha parlato in conferenza stampa del prossimo impegno di campionato della JUVENTUS contro il TORINO e della lotta-Scudetto con il NAPOLI. Di seguito le sue dichiarazioni, riportate da Tuttojuve.com:

Giorgio, il derby è una partita che già di per sé va su altri binari e quello di sabato sera potrebbe avere anche un significato particolare. E’ un motivo in più o non ci pensate minimamente?
“No, sinceramente non ci pensiamo minimamente, perchè poi già di per sè la partita è importante e ci teniamo a fare bene, ci teniamo a vincere. Io sinceramente non credo alla possibilità di un passo falso del Napoli che comunque ha come noi un grande obiettivo che è quello prima di tutto di consolidare il secondo posto, prima possibile, perchè poi tutti sanno che il Milan da qui alla fine può vincere tutte le partite. Di conseguenza, con tutto il rispetto per il Pescara che sicuramente farà la sua partita, non credo che il Napoli avrà problemi. Non bisogna pensare a feste o altri discorsi che esulano dalla partita, ma bisognerà pensare solo alla partita che comunque, come è stato dimostrato all’andata, nel primo tempo, avremo sicuramente delle difficoltà contro una squadra molto organizzata, con individualità E lo si dice ogni volta, il derby alla fine è sempre il derby, ed esulta un po’ da ogni pronostico e da ogni previsione”.

Qual è uno degli errori che non si dovrebbero mai commettere in una partita come questa?
“Sarebbe una follia sottovalutare, ma quello credo che nessuno di noi possa fare una cosa del genere. L’errore che potremmo commettere ora e che non dovremmo fare, è quello di rilassarci troppo vedendo avvicinarsi il nostro obiettivo, perchè è vicino; ma la volontà di tutti è di raggiungere il prima possibile e chiudere questo campionato, perchè finchè non lo raggiungi lasci sempre le speranze agli altri e non vogliamo nemmeno pensare a cosa potrebbe succedere”.

La vittoria del Bayern sul Barcellona rivaluta un po’ la vostra prestazione contro i bavaresi?
“Sì, obiettivamente rivaluta un po’. Io parlavo prima della partita con amici e compagni, che era un’eresia non dare il Barcellona favorito perchè bene o male hanno una storia sempre al top in questi anni. Però per come abbiamo visto il Bayern dal campo, sembravano davvero un passo avanti agli altri e così è stato. Paradossalmente, secondo me, la partita contro di noi gli ha dato anche quella sicurezza e quella carica in più che li fa sentire quasi invincibili. E adesso lo sono: hanno fatto una partita incredibile, come ha fatto il Borussia ieri. Alla base di tutto, oltre alle grandi qualità che poi hanno in squadra, sia poi anche merito di un ritmo incessante che hanno avuto per 90 minuti, anche da giocatori magari non abituati a dare un’intensità così alta, ma solo  qualità”.

Si può parlare di nuovo modello tedesco per tutto il calcio europeo? Di una nuova era….
“Nuova era… bisognerà vedere nei prossimi anni. Ora aspettiamo il ritorno, perchè non vorrei poi dargli contro, però in teoria un cambio c’è stato. Quasi nessuno avrebbe pensato di trovarsi due tedesche in finale ad inizio stagione, poi con questa supremazia su Barcellona e Real che rimangono comunque le icone del calcio degli ultimi anni. Il Barcellona ha vinto qualcosa in più, il  Real qualcosa in meno, ma sono due squadre, due marziani del calcio. Secondo me alla base di tutto questo c’è un’intensità incredibile che danno rispetto agli altri. Giocano questo calcio in velocità per 90 minuti che non dà respiro anche a squadre tecniche come le spagnole”.

E’ vero che il derby è una partita particolare o pensi che lo sia più per il Toro, con la differenza di obiettivi e di classifica degli ultimi anni? E’ una partita che ha delle incognite o delle insidie che altre partite non hanno?
“E’ chiaro che un Milan-Juve, Juve-Inter, quest’anno soprattutto Juve-Napoli, le sfide tra la prima e la seconda della classe, quelle importanti, tante volte, hanno un valore maggiore, come lo è stata la Champions. Ma quello è inevitabile per i discorsidi classifica, però io sono qua da tanti anni e comunque la sfida è sempre molto sentita in città perchè c’è la volontà di mantenere la supremazia cittadina, anche solo per sfottò e cose varie tra tifosi. Alla fine a Livorno c’è con il Pisa perchè non c’è un’altra squadra in città, a Milano c’è Milan-Inter; qua, anche se gli obiettivi sono diversi, però la sfida cittadina è sempre un po’ sentita delle altre. Alla fine in campo sinota la differenza. A parte che il Toro ha anche una classifica un po’ bugiarda, per non è una sfida come giocare con l’Atalanta, che ha gli stessi punti più o meno del Toro, è una partita diversa, si tirano fuori motivazioni e situazioni che secondo me in altre partite non vengono fuori”.

Giorgio, Galliani in questi giorni ha detto che è sempre fondamentale non prendere gol per vincere i campionati. Ieri Moratti ha detto che in estate bisogna trovare i giocatori che non ci facciano prendere gol. Voi avete preso venti gol in tutto il campionato, tre nelle ultime sette partite. Pensi che sia alla fine questo il segreto della Juve e che quindi partendo da questa base possiate essere in vantaggio comunque in vista della prossima stagione? Poi un’altra cosa sulla Champions: avete preso un’avversaria che oltre ad essere la più forte, era quella che vi faceva giocare male per caratteristiche. Ti è rimasto il dubbio che avreste potuto fare qualcosa in più anche contro squadre fortissime come Real e  Barcellona, che con un altro tipo di gioco vi avrebbero fatto giocare in modo diverso?
“Per quanto riguarda la difesa nel campionato italiano è una cosa che dice la storia degli ultimi anni, ormai è un po’ di anni che è così. E obiettivamente poi la solidità difensiva di uan squadra fa la differenza. Questo non vuol dire i due-tre-quattro difensori, ma credo sia tutta la squadra che conta, l’organizzazione difensiva. L’anno scorso avevamo fatto anche meglio di quest’anno, se non sbaglio, a livello di gol subiti. E’ troppo importante”.

No, potete ancora fare meglio…
“Allora abbiamo ancora qualche speranza di eguagliare o migliorare il record. Però è innegabile che la miglior difesa vince. Quest’anno abbiamo anche uno dei migliori attacchi, se non il migliore attacco, non mi ricordo a memoria. Però credo che la base sia la solidità di squadra, perchè non puoi sempre segnare tanti gol per vincere le partite e le difficoltà contro le altre squadre sono grandissime. Sicuramente per il futuro bisognerà cercare di mantenere questa solidità migliorando gli errori che ci sono, che facciamo e cercando sempre di andare avanti e continuare il nostro percorso di crescita  che sicuramente quest’anno è comunque andato avanti rispetto all’anno scorso. Per quanto riguarda la Champions, a posteriori sicuramente abbiamo preso l’avversario peggiore, quello che sta meglio e che sicuramente ci poteva mettere e ci ha messo più in difficoltà. Un minimo di rammarico rimane, perchè più che altro sarebbe stato bello confrontarsi… perchè a parole è facile, ‘sì col Barcellona me la giocavo, col Real me la giocavo’, ma sarebbe stato vederlo. Noi obbiettivamente eravamo convinti di poter fare la nostra figura e di avere le nostre opportunità anche con il Bayern. La figura l’abbiamo fatta, ma hanno obbiettivamente strameritato loro di passare il turno, come lo stanno strameritando ora. C’è tanta voglia poi di rimettersi in gioco, ma credo che passata la delusione momentanea, c’è la consapevolezza di un percorso importante che abbiamo fatto, di una crescita continua. E credo che confrontarsi con i migliori aiuti sempre a capire dove bisogna arrivare e dove bisogna migliorare per arrivare a certi livelli”.

Guardando a personaggi come Lewandowski e non solo lui, tu hai un po’ di invidia per non avere bomber così alla Juve? O sei totalmente in linea con la società, che continua  a ripetere, ‘i gol li facciamo tutti, non importa chi li fa, la nostra linea è questa’.
“No, non c’è assolutamente invidia. Noi abbia un gioco collettivo che tante volte non esalta più di tanto il lavoro delle punte in termini realizzativi, ma che permette poi agli altri giocatori di inserirsi,  di trovare spazi e di segnare. Per non parlare poi della fase difensiva che obiettivamente senza il lavoro di quelli davanti a noi non sarebbe possibile. Non guardiamo ai singoli, non c’è invidia verso Van Persie, verso altri attaccanti che poi si leggono, ma c’è solo la grande voglia di continuare a migliorare tutti insieme. Per il resto sono discorso societari, noi siamo contenti chiaramente di quelli che siamo e diamo il massimo tutti per raggiungere il nostro 100%, che quest’anno vuol dire quarti di finale e che speriamo nei prossimi anni possa alzare piano piano l’asticella”