CONTE: “Certi titoli non rovineranno il mio rapporto”. STRAMA: “Era rigore!”

IL MESSAGGERO (S.R.) – I protagonisti al termine del derby d’Italia: Quagliarella: “Adesso otto finali”. Matri: “Daremo tutto…”

(Getty Images)
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IL MESSAGGERO (S.R.) -Le dichiarazioni della vigilia di Antonio Conte  «Allenare l’Inter? Mai dire mai, io sono un professionista») sono state protagonista nel pre-gara del derby d’Italia. Inizia Massimo Moratti: «Conte ha detto una cosa intelligente, agli allenatori capita di poter lavorare in tante squadre». La risposta di Beppe Marotta non si è fatta attendere: «Tra Antonio e la società il rapporto è idilliaco, non c’è nessuna incrinatura tale da presupporre una sua eventuale partenza». Poi, al termine del match ha detto la sua anche il tecnico juventino: «Mi ha fatto specie leggere dichiarazioni estrapolate dal mio discorso sulle prime pagine dei giornali odierni. Hanno fatto il titolo su alcuni virgolettati, non sono certi titoli di giornali che rovineranno il rapporto con lamia gente. Il mio era un pensiero di rispetto per un professionista che un domani può andare all’estero». Al di là di tutto questo, rimane la gara vinta dalla Juventus, che non parla apertamente di scudetto,ma ci pensa: «Fino a quando la matematica non ci dirà che abbiamo vinto, noi giocheremo ogni gara come una finale. Adesso ci mancano otto partite e cercheremo di dare tutto», le parole di Alessandro Matri. Raggiante Fabio Quagliarella: «Mi son girato, ho visto che ero libero e ho trovato l’incrocio. L’abbraccio con Anelka? Mi faceva piacere, anche chi sta in panchina fa un gran lavoro», il suo racconto sul gol del vantaggio. In casa Inter c’è grande rammarico per la sconfitta e per il rigore non dato a Cassano: «Il rigore c’era sicuramente, ma non stiamo qui a lamentarci se non lo hanno dato» il giudizio di Moratti. Così anche Andrea Stramaccioni: «Era rigore perché altrimenti avrebbe dovuto ammonire Cassano. Il fallo di Chiellini su Kovacic? Me lo sono fatto raccontare dal giocatore. Mi ha detto che stava calciando e si è sentito tirare». Sulla stessa linea d’onda c’è Zanetti: «L’abbiamo detto tante volte. L’arbitro di porta è lì per giudicare queste cose, se non lo fa significa che serve a poco».