Impresa disperata. Il NAPOLI ci prova ma senza HAMSIK

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RASSEGNA STAMPA. GAZZETTA DELLO SPORT – La violenza subita domenica sera, dopo Napoli-Sampdoria, l’ha segnato e non poco. Ieri mattina, Marek Hamsik non è partito per Plzen, ha preferito restare a casa, per ritrovare un po’ di serenità e per ritrovare se stesso dopo lo shock subito. La notizia della mancata partenza del centrocampista slovacco è stata comunicata, un’ora prima della partenza, dal responsabile dell’ufficio stampa, Guido Baldari. «Marek resta a casa, perché febbricitante». Probabilmente, il giocatore lo sarà davvero; ma è innegabile che le ultime vicende l’abbiano colpito, sul piano fisico e morale. Ipotesi avvalorata dalle rivelazioni fatte dallo stesso giocatore agli inquirenti qualche ora dopo il furto e la violenza subita.
In pratica, Hamsik è rimasto sconvolto dalla ferocia dei malviventi che dopo averlo minacciato con la pistola e avergli intimato di consegnare loro il prezioso Rolex, dal valore di 25 mila euro, lo hanno anche colpito al volto con un pugno ed uno schiaffo. Una violenza ingiustificata, perché il centrocampista del Napoli non ha opposto la benché minima opposizione dinanzi alla richiesta dei malviventi. Ed è stato questo un altro elemento che ha consigliato agli inquirenti di seguire anche l’ipotesi dell’intimidazione.
Per accedere agli ottavi di Europa League, il Napoli dovrebbe battere il Viktoria Plzen con almeno 4 gol di scarto. «Si onorano tutti gli impegni, è anche una scelta di coerenza. Non c’era bisogno di lasciare a casa qualche giocatore. Sappiamo di aver fatto un danno all’andata, ma ora bisogna provare con tutte le forze di ribaltare il risultato. A volte nel calcio si riesce e altre no, ma il nostro spirito dovrà essere questo», ha detto l’allenatore napoletano. che ha escluso ripercussioni sulla squadra per la vicenda Hamsik: «No, non c’è stato nessuno strascico. Sono episodi di criminalità che possono succedere a chiunque e dovunque. L’importante è che non ci siano state conseguenze fisiche per Marek. E poi il ragazzo purtroppo è abituato a situazioni come questa: senza l’influenza sarebbe stato con noi e ci avrebbe fatto comodo. Ci mancheranno la sua classe e la sua capacità di far girare al meglio tutta la squadra»