FIORENTINA. MONTELLA: “A Catania potrei essere fischiato, ma fa parte della nostra professione”

Domani la Fiorentina affronterà il Catania fuori casa. Il tecnico viola ha parlato in conferenza stampa

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CATANIA – FIORENTINA. MONTELLA – Vigilia di Catania-Fiorentina, nella sala stampa “Manuela Righini” queste le parole del tecnico viola Vincenzo Montella: “Su Pizarro siamo nei tempi, il primo report diceva 3-8 settimane, ci auguriamo che dalla prossima possa essere a disposizione. La società sta operando a lungo termine, non si stanno facendo prendere dalle esigenze del momento, siamo la squadra che ha operato di più in questo momento. Il compleanno di Mourinho? È sempre stato gentile con me, mi ricordo un incontro quando ero al Fulham, c’è grande stima verso il professionista e l’uomo, quando alleni il Real Madrid è ovvio che ci possono essere pressioni diverse, speriamo che possa vincere anche qualche giovane.

Larrondo sta bene, ha grande volontà: è un attaccante, una prima punta che ha caratteristiche simili a Toni. Gli acquisti li conosco bene, ogni idea che ha la società mi viene posta e la valuto anche io.

La posizione di Jovetic? A lui piace toccare spesso il pallone, è molto più facile prendere e toccare il pallone quando si è lontani dalla porta, a volte è più pericoloso quando parte da lontano. Non vedo un problema: fisicamente sta bene, si è integrato nella squadra, inoltre si impegna moltissimo, un attaccante può avere anche periodi in cui si segna molto. Jovetic ha corso di più di Cavani, magari a me piace che ottimizzi di più la corsa.

Vecino  e Wolski sono due talenti di grande qualità, vedo grande predisposizione da parte di entrambi, volevo subito Vecino proprio per favorire il suo inserimento. Wolski mi ha fatto una buonissima impressione. Matri e Quagliarella? A me piace parlare di quelli che ci sono, tecnicamente sono giocatori che conosciamo, preferisco parlare di quelli che sono nel mio gruppo.

Perché scegliere Ljajic e perché scegliere Toni? Hanno caratteristiche diverse, vediamo quale sarà la lettura della partita: per una gara più offensiva, in area di rigore è più utile Toni, viceversa quando si pensa di aver meno possesso palla a centrocampo è meglio utilizzare Ljajic dal 1’.

L’accoglienza di Catania? Fa parte del calcio, io a Catania sono stato molto bene, sono nate amicizie, cosa inconsueta ad un primo impatto per il mio carattere. Potrei essere fischiato, ma fa parte della nostra professione. L’ambiente che può influenzare una partita? I giocatori in casa hanno una carica diversa, c’è un clima festoso e quando carica i loro calciatori.

L’idea di cambiare modulo tattico? Non ho mai dato molto peso ai moduli, non ci sono grandi differenze, è importante l’impostazione della partita. Il Catania ha avuto solo una fase in cui ha avuto difficoltà, ma in ogni caso stanno facendo un grande campionato. Il rendimento casalingo, se escludiamo le due sconfitte che hanno avuto con Juve e Milan, è buono, hanno vinto 7 partite, è tra le squadre che gioca meglio nel campionato italiano. Le assenze che hanno sono importanti, ma hanno disputato grandi partite anche senza Lodi ad esempio o Almiron. In questi momenti si diventa più forti, si diventa una grande squadra. Abbiamo fatto ottime partite in questo mese di gennaio, non sono preoccupato perché nelle difficoltà di risultato abbiamo sempre cercato di giocare con orgoglio. Se sono emozionato di tornare a Catania? Sono contento, anche se sarò fischiato.

A cos’è dovuto il problema del gol? All’inizio abbiamo avuto queste difficoltà, poi abbiamo avuto una fase in cui avevamo più facilità realizzativa eppure gli avversari ci conoscevano. Per caratteristiche tecniche in fase di finalizzazione dobbiamo fare meglio e non mi riferisco soltanto agli attaccanti. C’è qualche leziosismo di troppo? Talvolta sì, ma lo è anche per le caratteristiche dei giocatori. L’assenza di Pizarro? Abbiamo fatto buone partite senza di lui, ad esempio il successo con la Lazio. Non lo volevo alla Fiorentina perché poi la squadra avrebbe fatto fatica se fosse stato assente (ride ndi).

Nello sport non vince sempre il più ricco, ovviamente è più semplice però se hai qualche introito in più rispetto agli avversari, ad oggi la Fiorentina è un esempio. Il monte ingaggi è distante dalle altre squadre ed anche questo è uno svantaggio, ma si può competere ugualmente. Mati Fernandez? È un giocatore che aspettiamo, ci avrebbe fatto comodo in questo periodo.

In questo mese la Fiorentina è stata superiore agli avversari, ma io non alleno da molto tempo, abbiamo i dati delle nostre partite e degli avversari. Con il Napoli abbiamo corso più di loro, eppure avevamo fatto i supplementari con la Roma in Coppa Italia.

Il Catania che segna gol decisivi nella ripresa e la Fiorentina che a volte si fa rimontare? Non so se sarà un vantaggio per loro, fisicamente ad esempio abbiamo finito meglio del Napoli domenica scorsa, quindi non sono preoccupato”.

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