EUROPA LEAGUE. Ultimatum razzismo alla Lazio

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IL MESSAGGERO – RASSEGNA STAMPA – (D. Magliocchetti) – Un turno a porte chiuse, ma con la pena sospesa. E’ quanto ha deciso due giorni fa a Nyon la commissione disciplinare dell’Uefa nei confronti della Lazio in merito ai presunti cori razzisti che ci sarebbero stati in occasione della sfida con il Tottenham del 22 novembre all’Olimpico. La notizia è filtrata ieri mattina e diventerà ufficiale lunedì. Dunque, per la sfida del 21 febbraio con il Borussia Monchengladbach lo stadio sarà aperto a tutti i tifosi, ma bisognerà fare estrema attenzione. Quello che in un primo momento poteva sembrare un provvedimento morbido, in realtà si tratta di un forte e pesante monito alla Lazio e soprattutto ai propri tifosi. Se già nella partita con i tedeschi, valida per i sedicesimi di finale d’Europa League, si dovessero registrare altri episodi simili a quelli con il Tottenham, scatterebbe istantanea la squalifica del campo di almeno un turno, con il serio rischio, vista la recidività del club, che possano essere anche due o addirittura tre. Per il momento la società laziale ha tirato un bel sospiro di sollievo, ma Lotito non è soddisfatto. A Formello è arrivato via fax il dispositivo dell’Uefa. Quello che ha fatto infuriare il Presidente della Lazio è che sul referto arbitrale non ci sono segnalazioni da parte dei commissari Uefa. La Lazio farà ricorso? Pare di no. Lotito esorta i tifosi a collaborare. “Saremo sotto osservazione per due anni. Spero che i tifosi aiutino la società a isolare quella minoranza che vuole danneggiarci”. Poi il Presidente – a Lazio style – punzecchia la Roma, senza nominarla. “Lo stadio? Abbiamo un concetto diverso dagli altri. Noi vogliamo una cittadella dello sport vivibile 24 ore al giorno. Gli altri hanno Disneyland e i pupazzi, noi abbiamo gli atleti e vogliamo che i nostri tifosi possano coccolarseli”.