INTER. Ira MORATTI: “Gara persa male. E non per colpa dell’arbitro”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – “Certi cali non devono ripetersi. Giannoccaro è stato bravo, ci sta che non diano un rigore dubbio. Deve svuotarsi l’infermeria, per evitare doppioni sul mercato”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (L. Taidelli) – “Quello sulla partita di Udine non può essere un commento molto positivo visto che abbiamo beccato tre gol. Questo non deve succedere, è stata una gara persa male”. Per la prima volta da quando alla fine di marzo puntò sulla scommessa Stramaccioni, Moratti non difende apertamente il suo tecnico. Anzi, si dissocia dalla sua disamina di domenica, non appigliandosi all’alibi dell’arbitraggio poco favorevole, che pure il tecnico aveva invocato anche per tentare di rialzare il morale della squadra, non certo al massimo. Giannoccaro, colpevole secondo Strama di aver negato un rigore sacrosanto, viene infatti definito “bravo” dal numero uno nerazzurro, che aggiunge: “Non abbiamo perso per colpa del direttore di gara”. Questo non significa che sia venuta meno la fiducia nell’allenatore, ma Moratti ha deciso – pur con tatto – di cambiare i suoi consueti concetti, con toni annessi, nella speranza di scuotere attraverso l’allenatore una squadra smarrita in tutti i sensi. Il Presidente non riesce ancora a spiegarsi “come improvvisamente contro l’Udinese tutto si sia trasformato. Perché la squadra sino a un certo punto ha fatto bene e sembrava poter vincere. Invece poi… Questo non deve succedere”. Neanche nascondersi dietro a vittimismi conseguenti ai torti arbitrali, anche se poi Moratti approfondisce il concetto: “Che gli arbitri ci portino in palmo di mano forse no… (sorride, ndr.). Se c’è da prendere una decisione è difficile che sia favorevole, ma può anche succedere che un rigore non si veda bene, che possa essere dubbio. In questo caso, senza considerare nessun tipo di piacere che ci debbano fare, la partita è andata purtroppo così non per colpa dell’arbitro”. Malgrado due mesi da scudetto, l‘Inter ha chiuso l’andata con gli stessi 35 punti della scorsa e disgraziata stagione. Difficile quindi fare un bilancio. “Avere i punti dell’anno scorso non mi crea problemi – spiega Moratti -. Il rallentamento degli altri ci mette in condizione di essere sempre nelle prime posizioni, ma dobbiamo pensare a noi stessi. Magari non mi aspettavo un campionato in prima fila, ma la possibilità di far bene c’è sempre, come anche la convinzione da parte dei giocatori. La squadra c’è, però è molto importante riavere a disposizione giocatori sui quali puntavamo dall’inizio del campionato”. Tema chiave anche in ottica mercato. “Ho fatto un punto con Branca e Ausilio, ma la cosa più importante è che si svuoti l’infermeria. Difficile dare un giudizio e capire le strategie dovendo fare a meno di 10-12 giocatori. Così si rischia di prendere un doppione. E non aspettatevi grandi colpi, anche se i giocatori di cui si parla sono buoni. Ormai nessuno può sostenere spese eccessive. Schelotto l’acquisto più vicino? Non lo so. Sneijder? Fate troppe domande”.