SERIE A. La JUVE non finisce mai. Ribaltone MATRI in pieno recupero

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il Cagliari va sull’1-0, poi in 10 crolla. I bianconeri sbagliano pure un rigore: notte a +10 sull’Inter…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (L. Garlando) – Anche da Parma è arrivato un messaggio di forza terrificante: ha regalato un tempo al Cagliari che ne ha approfittato (rigore di Pinilla), poi con una ripresa furiosa ha ribaltato tutto, nonostante due pali, due rigori negati e uno sbagliato (Vidal). Impressionate. Doppietta di Matri, che non segnava da settembre. Il Cagliari, caricato dall’orgoglio e dalla rabbia di dover giocare in casa lontano da casa, ha cominciato subito con le motivazioni giuste, ha approfittato della Juve in pigiama e si è arresa solo alla distanza davanti al ritorno furibondo dei campioni d’Italia. Da incubo la serata di Damato, che si è fatto suggerire il primo rigore da Orsato, ne ha bucati altri due (su Quagliarella e Asamoah) e ha pasticciato pure nella gestione cartellini. Vidal, uno che di solito sbrana il match al fischio d’inizio, ha anticipato le vacanze: un quarto d’ora da spettatore poi il contrasto incauto su Sau che frutta il rigore del vantaggio di Pinilla. Juve molle e sotto ritmo. Falloso in appoggio Caceres, arruffone Asamoah, sui loro livelli solo Barzagli, il trascinate Marchisio, più Lichtsteiner, che comincia a sgobbare dopo lo svantaggio. Il Cagliari ci mette qualche rudezza di troppo, ma merita il gol per la maggiore applicazione e il buon disegno tattico: il trequartista Ribeiro pressa Pirlo (così e così), Dessena ed Ekdal mordono gli interni di Conte, Nainggolan raddoppia ovunque, con la voglia che manca a Vidal, cercando di far ripartire appena può la gamba lesta del bravo Sau. La Juve non va oltre una palla ciccata da Quagliarella su cross di Asamoah. Il primo tiro in porta è una telefonata di Pirlo a un minuto dal tè. La vera occasione è il rigore negato a Quagliarella (39′) per cintura di Astori (già ammonito). L’inizio di ripresa feroce della Juve lascia intuire quanto abbia ruggito all’intervallo Conte che ritocca la squadra con la spinta di Padoin (Lichtsteiner arretrato al posto di Caceres), aggiunge il peso e i centimetri di Matri (Quagliarella) e più tardi il genio dell’acciaccato Vucinic. Il Cagliari riesce a rialzarsi un paio di volte con Sau e Pinilla, ma ormai è in scatola e passa tutta la ripresa sulle barricate, animata da un ottimo Nainggolan. I sardi sono costretti ad avvicinare i bordi del regolamento per difendersi: l’ammonito Murru viene graziato e sostituito, ma Astori incappa nel rosso al 19′. Troppo pochi dieci uomini per una Juve assatanata, tornata ai ritmi impressionanti cui è abituata. Gli episodi ostili (due pali, due rigori negati, un rigore sbagliato da Vidal) caricano ancora di più la capolista che nel finale, pareggia e sorpassa con la doppietta di Matri, eroe ritrovato, e chiude il conto con Vucinic, ancora una volta decisivo anche a gara in corsa.