MILAN. GALLIANI: “PATO e ROBINHO? Non abbiamo ancora deciso, proveremo a battere il BARCA”

L’ad rossonero all’uscita dagli uffici della Lega Calcio ha parlato del momento del Milan…

(Getty images)

Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, ha parlato all’uscita degli studi della Lega Calcio prima dell’ inizio dell’assemblea di Lega:

SUL BARCELLONA –E’ una cosa incredibile, sei partite in un anno è pazzesco. E’ arriva perché le altre squadre non potevano incontrasi tra loro, ci è stato quasi assegnato d’ufficio questa volta. Derby del mondo? Il Barcellona è la squadra che gioca il più bel calcio del mondo con i migliori giocatori al mondo. Ci proveremo, l’anno scorso non abbiamo sfigurato”

SUL MERCATO –Un grande attaccante? No, se restano i nostri attaccanti non prendiamo nessuno, anche se dovesse andare via uno. Se dovessero andare via entrambi qualcosa faremo. Robinho e Pato? Non abbiamo ancora deciso nulla, siamo ancora in dicembre. Il mercato del Brasile chiude il 15 di Aprile. Drogba? Non commento le voci. Armero? Non abbiamo mai pensato di prenderlo. Seedorf? Continuerà a giocare in Brasile. E’ normale che seguo cosa succede nel mondo, fa parte del mio lavoro. Soddisfacente offerta per Pato? Vedremo. Robinho invece vuole tornare in Brasile perché la sua famiglia è la e vorrebbe tornarci. Non è arrivata nessuna offerta del Santos per lui, la prima si la seconda no. Strootman? Piace ma non vuole dire che lo prendiamo. Il Brasile è cresciuto a livello economico, come sponsorizzazioni e diritti televisivi, quello che possono permettersi ora non potevano farlo in passato. Parleremo comunque con Pato e Robinho per decidere cosa fare”.

SULLA ROMA – “Dobbiamo fare risultato come in tutte le altre partite dopo la nostra partenza ad handicap”.

SULL’ASSEMBLEA DI LEGA –Non dico niente. Contiamo i voti e vediamo cosa succede, non c’e’ nessuna guerra ne’ da una parte ne’ dall’altra anche perché  francamente ormai il presidente di Lega ha pochissimi poteri se non nessuno. Lo statuto della Lega conferisce tutti i poteri all’assemblea quindi cambia poco. Ci vogliono 15 voti nei primi due scrutini e poi 14, ora cominceremo a contarci“.