CALCIOSCOMMESSE. Mezza Serie A al tavolo di Mister X

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Gli investigatori puntano sulla pista più importante dell’inchiesta. In arrivo “sviluppi clamorosi”?…

(Getty images)

RASSEGNA STAMPA – (F. Ceniti) – “Alcune cose sono state scoperte, ma ci saranno altri fatti che porteranno a risposte, se possibile, ancora più clamorose”. Così parlava due mesi fa Manganelli, capo della Polizia. Quelle frasi misero in preallarme le redazioni. Sembravano una ‘chiamata’ precisa, ma poi nell’immediato non era accaduto nulla. Silenzio assoluto fino al 26 novembre quando Gegic, latitante da 18 mesi e considerato il numero 2 degli ‘Zingari’, si è costituito alle autorità. Prima di farlo il serbo aveva concesso un’intervista alla Gazzetta, svelando l’esistenza di un Mister X: “Tratta solo partite di Serie A, ha contatti con dirigenti, tecnici e giocatori. Vuole 600 mila euro e svela gli Over mezz’ora prima delle sfide combinate. Per noi erano troppi soldi”. Ecco, gli ‘sviluppi clamorosi’ accennati da Manganelli forse non erano riferiti all’arrivo di Gegic: perché inseguendo la persona che ‘sussurrava i tarocchi’ in un albergo di Milano gli inquirenti avrebbero imboccato la pista più importante da quando è iniziata l’inchiesta. Chi indaga ha in mano un identikit (fatto da Gegic), ma anche un nome e cognome. Prima di ascoltare il serbo la convinzione era che Mister X fosse una persona sola. Negli ultimi giorni la linea è cambiata: sarebbero due, ma lavorerebbero insieme. Gli inquirenti hanno stretto il cerchio fino a individuare un sospetto: un sessantenne meridionale (calabrese o siciliano), noto negli ambienti calcistici. Gestirebbe le ‘informazioni’ per poi rivenderle a gruppi di scommettitori che si rivolgevano a lui in modo sistematico. E gli investigatori sono convinti che la filiera porterebbe dritti a dirigenti importanti (anche presidenti), oltre ai giocatori: “Molta Serie A”, svela chi sta seguendo il caso. Se a questo aggiungiamo il possibile legame con la cellula toscana, milanese e romana dedita alle puntate illegali, si capisce perché saremmo davvero vicini ‘agli sviluppi clamorosi’ annunciati da Manganelli. Le prossime settimane saranno decisive. Poi toccherà al pm Di Martino tirare le fila. Un problema in più per la traballante giustizia sportiva che sta gestendo gli attuali processi con tempi e modi completamenti diversi (alimentando sospetti e critiche). Oramai il caos è totale e l’ultima puntata (il processo al Napoli) ha confermato questa tendenza con il procuratore Palazzi ancora una volta ‘sconfessato’ dalla Disciplinare sul patteggiamento di Gianello e con i giudici che potrebbero andare oltre le richieste fatte dall’accusa.