CHAMPIONS. JUVE, ultimo assalto. Qualificazione col pari

LA GAZZETTA DELLO SPORT – I bianconeri sono più efficaci quando mantengono alti i ritmi. Il trio Fernandinho-Willian-Mkhitaryan per imbrigliare Pirlo…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (P. Condò) – La Juve farà bene a entrare in campo pensando a giocare. La nota dolente dello scenario è la forza ormai matura e compiuta dello Shakhtar. Erano anni che Lucescu non rilasciava così tante interviste, e in ciascuna di esse balena l’orgoglio per aver costruito un capolavoro. La ditta Akhmetov-Lucescu ha cresciuto campioni veri riuscendo poi a trattenerli quando se ne sono accorti i club di piazze più allettanti (il magnifico Willian è stato inseguito da tutte le squadre londinesi di rango). Allo Shakhtar basta il pareggio per chiudere il girone in testa e andare al sorteggio degli ottavi con buone chance di trovare una rivale abbordabile. Questo fa pensare che inizialmente non ripeterà la gara di aggressione con la quale sorprese la Juve a Torino, ma giocherà facile cercando di imprigionare Pirlo nel triangolo composto dal regista Fernandinho che sale, dal trequartista Willian che si accentra e dalla seconda punta Mkhitaryan che aspetta il ‘dai e vai’ con uno dei suoi trampolini. La reazione della Juve, che come sappiamo funziona soprattutto quando viaggia lanciata, potrebbe essere uno scivolamento del 3-5-2 abituale in qualcosa che ci sembrerà un 4-4-1-1, ovvero Isla (o Lichtsteiner) che non abbandona la zona di Willian, Chiellini che scala a sinistra per chiudere la strada ad Alex Teixeira e Asamoah che sale, andando a cercare Srna in territorio comanche, prima che faccia danni arrivando sparato. Se il piano difensivo funzionasse, il centrocampo finirebbe nelle mani della Juve, con l’evidente superiorità numerica data dalla vicinanza tra Vidal e Pogba, con Pirlo arretrato (e protetto) in mezzo a loro e Giovinco che rinculando si porterebbe dietro uno stopper, muovendo la difesa ucraina come si deve. La Juve merita la qualificazione perché ha stravinto il doppio confronto con il Chelsea, ed è un peccato che il passaggio a vuoto del pareggino in Danimarca la costringa a stare sul filo sino all’ultimo turno.