NAPOLI. CAVANI: “Entrerò nella storia”

CORRIERE DELLO SPORT (A.Giordano) – “Non sono venuto qua per fare meglio di Maradona, ma voglio ottenere il massimo”…

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CORRIERE DELLO SPORT (A.Giordano) – El matador torna al centro dell’attenzione, rinfrescato dal riposo (obbligato) con il Cagliari e ritemprato dal piano d’avvicinamento alla «Vecchia Signora» che procede rapidamente. Trentatré reti nella prima stagione, trentatré pure nella seconda e ricominciare (ancora) da trentatré è stato un piacere: perché (pure) stavolta, quindici reti in sedici gare, un media da far impallidire gli avversari e una tendenza da far impazzire il San Paolo o quella Napoli ch’è sempre più sua, non rappresentano un miraggio: “Io sono arrivato qua per lasciare un segno nella storia del club e per entrare definitivamente nel cuore della gente. Non sono arrivato a Napoli per fare più di Diego, insomma. Possiamo raggiungere chi ci precede e il tricolore ormai non è poi così lontano. Io e miei compagni siamo sul pezzo“.  Si scrive Cavani e però si legge anche leader: perché in quel bomber moderno che sa prendersi la squadra sulle spalle, portandosela a spasso in difesa e in attacco, attraverso galoppate di settanta metri che servono per garantire le coperture sui calci d’angolo nella propria area e poi assicurare le ripartenze feroci per inventarsi un assist, c’è la sintesi dell’atleta ideale ma pure della «guida» spirituale d’un Napoli che non deve indietreggiare mai, neanche prima che il match con il Pescara cominci: “Serve sempre la massima attenzione, chi viene al San Paolo prova a metterci in difficoltà andando ad occupare qualsiasi spazio: non esistono partite vinte in partenza. Guai a sottovalutare questa gara: gli avversari ci conoscono e quando vengono al San Paolo si chiudono e diventa più difficile trovare la strada del gol. In Italia, si sa, le differenze sono minime e si vede ogni domenica: puoi trovare un avversario sulla carta abbordabile, che invece ti mette in difficoltà