VAN BASTEN: “Che peccato l’addio di IBRA”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – E sul futuro: “Non ho mai rifiutato la panchina del Milan. Ho solo bisogno di altro tempo”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (M. Pasotto) – Il futuro (rossonero), almeno per ora, può attendere. Rivedere Van Basten a San Siro significa soprattutto fare un tuffo nel passato. Racconta Galliani: “E’ stata un’idea mia perché il 25 novembre di vent’anni fa Marco segnò 4 reti (Milan-Goteborg 4-0, Champions League, ndr), fra cui una splendida rovesciata. Una partita che lo avviò alla conquista del Pallone d’oro“. Amarcord andato in onda prima della partita, quando lo speaker ha celebrato l’olandese mentre il tabellone mandava in onda i suoi gol. Van Basten, in tribuna (con Prandelli, Cesare Maldini, Mangia, Formigoni, Santanchè), si è alzato e ha ricevuto l’affetto del suo pubblico, che ha esposto uno striscione: “Passano gli anni resta il nostro amore, bentornato Van Basten eterno campione”. Oltre per il momento non si va. L’altro ieri Berlusconi ha svelato che negli anni scorsi un pensierino su di lui per la panchina l’aveva fatto, ma non è più un discorso attuale. Prima della partita Galliani ha liquidato l’argomento (“Un allenatore il Milan ce l’ha già e si chiama Allegri), cosa che aveva già fatto Marco qualche giorno fa: “Non mi sento ancora pronto”. E a San Siro ha spiegato: “Non è esatto dire che in passato ho rifiutato la panchina rossonera. Avevo parlato una volta con Braida in maniera molto leggera, solo che avevo ancora il problema alla caviglia. Non è stato un rifiuto o una richiesta. Voglio e devo avere più tempo per migliorarmi”. Van Basten ricorda i tempi rossoneri: “In quel periodo andavo alla grande. Coi medici si era parlato di 4-6 settimane di stop, e invece è stata la fine. Però ho solo ricordi belli”. Marco ha un unico cruccio: “Peccato che Ibra sia andato via. Peccato per il Milan ma anche per lui, che poteva e voleva vincere ancora in rossonero. Il fatto che il Milan sia a metà classifica è una cosa che ci si poteva aspettare, se con i soldi che prendi dalle cessioni non investi”.