SERIE A. Ciclone SILVIO su MILAN-JUVE: “Sì, proviamo con Guardiola”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il patron rossonero è scatenato: “In tre anni torneremo protagonisti in Italia e in Europa. Un Muntari-bis? Stavolta traccerò io stesso le linee del campo”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (M. Pasotto) – Chi pensava che Allegri sarebbe stato sminuzzato e gettato via dalla mancanza di risultati si è dovuto ricredere. Quando Galliani parlava di fiducia nei suoi confronti, condivisa equamente con Berlusconi, affermava assolutamente il vero. Una verità confermata dai fatti. Ciò che invece non era ancora emerso — almeno, non in via ufficiale — è che questa è a tutti gli effetti una fiducia a tempo. Cosa non nuova nel calcio, ma una primizia assoluta in termini di calendario visto che mancano ancora sei mesi alla fine della stagione. A giudicare dalle nuove parole di Berlusconi, Allegri ha imboccato una sorta di miglio verde’ del quale — e qui sta l’altra novità — lo stesso tecnico ha discusso col Presidente. Racconta il Cavaliere:Guardiola? E chi non lo vorrebbe? Ne abbiamo parlato anche con Allegri, se ci fosse la possibilità vediamo… Di fronte a una possibilità di questo tipo tutti si impegnano, su di lui ci sono club inglesi e alcuni suoi amici. Noi siamo presenti ma sappiamo che la situazione è difficile”. Quel che si dice parlare chiaro. Infine, l’epitaffio: “Ora c’è Allegri, per il futuro stiamo guardando”. Situazione bizzarra. Bizzarro pensare a una discussione fra un presidente e il suo allenatore che ha per argomento il successore in panchina un anno prima della scadenza contrattuale. Si può dunque ipotizzare che proprietà e tecnico prima di giugno si saranno accordati su una risoluzione consensuale. Si è scritto e detto tante volte che per Allegri il prossimo giugno sarà quasi certamente il capolinea. Ma che lo certifichi Berlusconi a nemmeno metà stagione la fa diventare una situazione ancora più delicata. Perché se non arrivasse Guardiola e il Milan non individuasse opzioni soddisfacenti, Allegri con che spirito rimarrebbe? E soprattutto, con che spirito lavorerà nei prossimi sei mesi? Senza contare che la squadra, con un allenatore sul piede di partenza, potrebbe crearsi alibi molto pericolosi. In attesa di capire quale piega prenderà la faccenda, è evidente che Berlusconi ha ormai ripreso a occuparsi di Milan in pianta stabile. Ieri il Presidente ha di nuovo fatto visita alla squadra per darle la carica. Nella club house ha incrociato per primo Allegri, cui ha fatto i complimenti per il passaggio del turno in Champions. Poi ha pranzato con Galliani, allenatore e Tassotti e quindi ha parlato in campo alla squadra, elogiandola per le ultime belle prove e ricordando l’importanza della partita di stasera. Fra i colloqui individuali ovviamente c’è stato Pato. Ed è stato un Berlusconi a due facce. Ai cronisti ha detto: “Spiace perché era il campione numero uno. Spero torni a esserlo. E’ solo un fatto fisico ed è un problema perché tutti questi incidenti lasciano col fiato sospeso ogni volta che entra in campo. Deve essere usato col contagocce per uscire da questo momento. Un prestito? Non c’è nessuno che ti prende un giocatore reduce da una serie tale di infortuni e che non ha dato prove di ripresa. Deve stare con noi e tornare quello di prima con noi”. Un’analisi duretta, ma ben diversa dal faccia a faccia privato. Berlusconi gli ha parlato con atteggiamento paterno e Pato ha sorriso a lungo, uscendo confortato da un colloquio in cui il Cavaliere lo ha rinfrancato e gli ha detto che credono ancora in lui. Ciò non significa che il mercato rimarrà immobile. Una punta potrebbe arrivare e Berlusconi spiega l’unica strada: “Per acquistare un top player occorre che il giocatore sia in cattivi rapporti col suo club, un po’ come avvenne per Ronaldinho. I grandi si prendono solo così, occorre tenere i conti a posto”. Una chiara apertura a Balotelli (“no a uno scambio con Pato), in rotta col City. E dunque per tenere a bada le spese largo ai giovani: El Shaarawy è un gioiello, ha ottenuto il diploma e vogliamo che vada all’università. Poi vedremo per i capelli…”. Spiega che “il Milan si può ricostruire in un periodo inferiore a tre anni per tornare a essere protagonisti in Italia, in Europa e nel mondo, che questa sera “riabbraccerà con piacere Van Basten, a cui negli anni scorsi avevo pensato come allenatore e che “con Robinho è stato un incontro positivo: ora lo aspetto titolare”. E poi c’è ovviamente la partita di oggi, con Silvio che fa i complimenti agli avversari: “Apprezzo molto Conte, che mette in campo una squadra ragionata e vigorosa per 90 minuti. Fa allenamenti che dovrebbero stancare molto i suoi, ma in partita corrono tanto”. E poi si dà alla filosofia ironica quando spunta il nome di Muntari: “Le topiche arbitrali ci saranno sempre, chiaro che se gli errori sono a favore del Milan è meglio…”. Chiusura con gag, quando risponde a una tifosa che gli chiede se le linee di porta di San Siro sono regolari: “Passerò allo stadio per tracciarle io…”.