EUROPA LEAGUE. SAMBA-ETO’O, l’ANZHI va. UDINESE, addio Europa

LA GAZZETTA DELLO SPORT – La svolta arriva dalla panchina con l’ingresso di Traorè. Guidolin: “Fatti errori in passato, pensiamo al campionato”…

RASSEGNA STAMPA – (F. Licari) – Niente impresa. L‘Udinese dice addio all’Europa League, ma non è lo 0-2 con l’Anzhi la causa dell’eliminazione, né la serataccia di Di Natale. È successo tutto prima, nel doppio k.o. con lo Young Boys. Recuperare tra qui e Liverpool, con una barca di indisponibili e il morale non a mille, era complicato assai. Guidolin lo sa bene: “Abbiamo commesso errori che si sono rivelati fatali. Adesso ci dedicheremo al campionato, dove abbiamo altri pensieri. Ma, giocando con la stessa mentalità di Mosca, torneremo a far bene anche nella fase difensiva”. Traorè: un simil Pogba, ruolo centravanti, che appena entra squarcia le maglie un po’ distratte dell’Udinese, confezionando successo e qualificazione. L’Anzhi è schierato con un 4-3-1-2 che si modula bene ma lascia Eto’o un po’ solo a destra, senza troppa collaborazione da Carcela. Doppio regista, non in linea: Jucilei davanti alla difesa e Boussoufa per l’ultimo tocco. La mossa a sorpresa sono gli inserimenti del centrale difensivo Samba, un gigante che di testa le prende tutte, e la velocità di Shatov che da destra s’infila tra Badu e Armero. Sul suo tiro, Brkic sembra Banks, con l’aiuto della traversa. Non ha molto da inventarsi per replicare, il povero Guidolin: Willians ha un raggio d’azione limitato e il 3-5-1-1 langue sulla sua trequarti, anche perché Pereyra non sempre è innescato, Faraoni deve guardare anche Zhirkov, Badu sbaglia a raffica. E poi c’è Di Natale che non è San Totò ma un essere umano: per una volta fatica da morire e, quando si libera, è beccato in fuorigioco al millimetro. Si sbatte Fabbrini ma è solo e le forze presto si prosciugano. Il secondo tempo comincia rimescolando gli stessi undici in un 4-2-3-1 più offensivo, e poi passando a una specie di 4-1-3-2 mobilissimo che schiaccia l‘Udinese: Jucilei fa il play, mentre i trequartisti appoggiano Eto’o e quel demonio di Traorè. Non c’è più partita. Al 27′, su angolo, Samba vola dove solo lui può e infila di testa (in una mischia nella quale Basta si rompe lo zigomo). Tre minuti dopo Traorè lancia per Eto’o che fa uno dei gol tipo Inter di Mou: 2-0.