PESCARA. STROPPA su QUINTERO: «Destinato a diventare un calciatore importante»

IL CORRIERE DELLO SPORT – Giovanni Stroppa si concentra sulla prossima sfida salvezza contro il Siena, dimenticando la Juve. Elogia il giovane colombiano Quintero fino a qui dimostratosi una rivelazione…

(Getty Images)

Giovanni Stroppa, si prepara per la sfida salvezza contro il Siena in trasferta. L’allenatore abruzzese vuole a tutti i costi dimenticare il crollo contro la Juventus: « Non sono qui a giustificare un 1-6, in questi casi sarebbe meglio stare zitti. Però, rivedere la partita mi ha dato anche qualche sensazione positiva, come le cinque nitide palle gol create contro la migliore difesa del campionato. Si è parlato molto anche dello spazio concesso a Pirlo, ma quando eravamo su di lui si liberavano gli altri. Tutto sommato sembrava che qualcosa funzionasse, finché non è emersa la qualità della Juve. Io comunque ho ringraziato i miei giocatori perché non hanno mai abbassato la testa ». « Dobbiamo prendere quanto fatto di positivo contro Chievo e Parma e la reazione contro i bianconeri ». A quanto riporta il Corriere dello Sport, per prepararsi al meglio l’allenatore, ha deciso, insieme alla società, di allenarsi a porte chiuse: «Così la squadra è più serena. Io l’avevo chiesto sin dall’inizio, ma mi avevano risposto che una soluzione del genere a Pescara non era indicata. Poi però è successo quello che è successo (il blitz dei tifosi di due settimane fa) e abbiamo ripreso l’abitudine. Per me è normale, una squadra di serie A dovrebbe sempre lavorare a porte chiuse ».

Sul 19enne colombiano Quintero, che fino a qui ha avuto tanta fiducia e gli è stato dedicato un ruolo fondamentale in squadra, si esprime: « E’ giovane, sudamericano, gli piace giocare dove c’è la palla, sempre e comunque, mentre non gli piace rincorrere gli avversari. Eppure se riuscisse a immedesimarsi in questo ruolo potrebbe diventare un giocatore tra i più importanti in Italia. Ha soltanto un percorso, deve crescere con la consapevolezza di poter fare tanto, sia nella fase difensiva sia in quella offensiva. Le cose migliori le crea in velocità, quando sta fermo sembra un giocatore di calcetto. Però – sorride – anche da fermo è determinante ».