SERIE A. Indistruttibile INTER: -1 dalla JUVE. Gol in fuorigioco dei bianconeri. Poi MILITO dilaga: dopo 49 partite CONTE si arrende

LA GAZZETTA DELLO SPORT – I nerazzurri non si disuniscono dopo l’1-0 con svista arbitrale clamorosa. L’argentino firma la rimonta, Palacio chiude in bellezza…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (L. Garlando) – Ora la Juve sa chi è l’anti-Juve: è questa Inter assatanata che le ha profanato il salotto buono, che ha troncato a 49 match la sua imbattibilità di campionato. Conte ora sa che questa Inter, distante un punto, non mollerà tanto facilmente, come non ha mollato ieri, dopo le mazzate iniziali di un gol irregolare e una mancata espulsione. Ha rimontato i torti e la Juve con la freddezza dei grandi. E ha vinto con una doppietta di Milito e il sigillo di Palacio: 3-1. Stramaccioni, puntando sul tridente e rinunciando alla maglia di lana del 3-5-2 ha spedito un messaggio di coraggio che la squadra ha raccolto, facendo sempre la partita, togliendo la palla alla JuveStrama ha disegnato una gara perfetta e l’ha pilotata con cambi saggi: decisivo l’ingresso di Guarin (per lo stanco Cassano) che ha infiammato l’accelerata finale. Conte non deve fare drammi. Ci mancherebbe. Dopo 49 partite se ne può perdere una. Però qualche problemino ce l’ha. La vera Juve si è intravista solo per una decina di minuti, dopo il gol. L’attacco continua a restare un malato cronico: male tutte le 4 punte impiegate. Uno scherzo da Preti guasta il match dopo 18 secondi. Ha davanti agli occhi la situazione che si augura ogni guardalinee: un attaccante, Asamoah, nettamente oltre la difesa, nessuno che gli copra la visuale. Dovrebbe avere la concentrazione a pieni giri dopo quanto successo al Cibali, invece il Preti da Mantova, incredibilmente, inspiegabilmente, non solleva la bandierina. Asamoah assiste Vidal che spinge in rete: 1-0 e non sono passati 20 secondi. Non basta. Sotto gli occhi del signor Preti, verso la mezz’ora, Lichtsteiner, già ammonito, abbatte Palacio con un’entrata a gamba sollevata che già di per sè tendeva all’arancione. Neppure stavolta il braccio del guardalinee dà segni di vita, Tagliavento si limita a fischiare la punizione. La tempestiva sostituzione dell’esterno con Caceres certifica indirettamente l’errore arbitrale. Strama, informato del fuorigioco, si limita a braccare il quarto uomo in cerca di comprensione. L’Inter assesta progressivamente equilibri, posizioni e sale come una marea. La mediana juventina comunque è costretta ad arretrare, senza palla, come raramente le è successo. All’8′ quando Palacio, Cassano e Milito si trovano 3 contro 3 s’intuisce cosa avesse in mente Strama quando ha deciso di osare. Una parata di Buffon su Nagatomo precede il pareggio dal dischetto di Milito (fallo di Marchisio). Ora l’Inter, sempre più convinta, atleticamente euforica, trova anche la porta. Palacio e Milito straripano. Impeccabile Juan Jesus dietro. Invece la Juve, abbandonata da Vucinic (acciaccato), ha smarrito la via del gol. L’ingresso dell’esplosivo Guarin è il turbo per l’uno-duo del sorpasso. L’Inter ha messo in fila la nona vittoria e la nona trasferta da tre punti.