ROMA. ZEMAN: “Con la dirigenza abbiamo gli stessi obiettivi e la stessa voglia di fare”

Le parole del tecnico boemo nella conferenza stampa prima del match contro il Palermo…

(getty images)

Il tecnico giallorosso Zdenek Zeman incontra i giornalisti presenti a Trigoria per la usuale conferenza stampa della vigilia di Roma-Palermo. Ecco le dichiarazioni integrali:

Si aspettava che l’ambiente iniziasse a metterla in discussione o è rimasto sorpreso?:
“Se non ci sono risultati sperati è normale che l’ambiente non sia contento, i giornalisti valutano il loro punto di vista, io come allenatore valuto il mio”.

Totti dopo la sconfitta contro il Parma ha parlato da capitano dicendo che solo seguendo Zeman si può uscire da questa situazione, ma ha anche aggiunto che la squadra segue solo al 50% le cose che dice lui:
“Io le percentuali non ce le ho. A parte qualche sconfitta inopportuna come con il Bologna, (della partita contro il Parma non parlo perché per me non è una partita di calcio) la squadra si deve abituare a giocare insieme un certo tipo di calcio”.

Da quella partita è uscito abbastanza male De Rossi, che non si è allenato neppure oggi. Lei lo ha convocato, come sta?:
“Ha avuto una distorsione alla caviglia, si è messo a disposizione: viene con noi in ritiro e domani si valuterà”.

Destro rischia di intristirsi se viene poco utilizzato?
“Non lo so, voi avete questi problemi. Se molti giocatori sono bravi e rimangono in panchina, è solo positiva per la società. Ho voluto fortemente Destro, lui serve alla Roma: si è sempre detto che negli altri anni la panchina era scarsa, quest’anno ho la panchina forte e quindi posso scegliere”.

Quella di domani sarà una partita decisiva, perchè a questo punto una sconfitta farebbe precipitare ulteriormente le cose:
“Voi la leggete così, per me tutte le partite sono decisive: si cerca di fare il meglio possibile, si gioca e se si trova l’avversario superiore, si perde, ci si leva il cappello e si fanno i complimenti. Domani spero che la squadra giochi bene e che riusciamo a fare risultato; a parte contro la Juventus, dove la squadra ha fatto male, siamo stati sempre superiori agli avversari e purtroppo abbiamo fatto errori che abbiamo pagato”.

Quali sono secondo Lei gli aspetti positivi di questa Roma?
“Siamo una squadra nuova e con tanti giovani promettenti. Abbiamo fatto bene, ma possiamo fare meglio: abbiamo regalato due partite, vuol dire che non eravamo concentrati abbastanza. La partita contro il Parma non la calcolo proprio, abbiamo perso giustamente a Torino”.

Si ritiene un po’ fortunato? In un’altra piazza con questi risultati sarebbe stato esonerato. Alla luce delle dichiarazioni di Sabatini, ritiene che la società stia prendendo le distanze o che abbia ancora piena fiducia in Lei?:
“Siamo settimi, ci sono dodici squadre sotto di noi, allora dodici allenatori dovrebbero essere esonerati? Non la penso così, non mi preoccupo. Nel calcio può succedere di tutto e se la società non è convinta può cambiare, ma sono convinto di quello che faccio e che questa squadra ha dei valori e ci lavoro per questo, so che prima o poi verranno fuori”.

Contro il Palermo qual è l’aspetto che la Roma dovrà curare di più, visti gli errori che sono stati fatti in difesa o dovrà cercare di attaccare, attaccare e attaccare?:
“Il nostro problema è che quando la squadra ha la palla di solito attacca, quando non ha palla di solito difende. Non abbiamo perso le partite per avere attaccato, attaccato, attaccato…”

Cosa pensa di Marco Verratti?
“Un ragazzo di vent’anni che mi ha dato grandi soddisfazioni l’anno scorso, sono contento che riesca ad affermarsi in una squadra così importante che gioca la Champions, non è facile: oggi si è affermato e mi auguro che servirà anche alla Nazionale e non solo al PSG”.

Che effetto hanno avuto le parole di Totti su di Lei e sulla squadra?
“So quello che faccio e so perché lo faccio, poi sono contento che lui la pensi come me quando dico che ci vuole più disciplina e più applicazione in campo”.

Come si può uscire da questo momento?
“Devo continuare a lavorare e cercare di migliorare: abbiamo perso male a Torino, abbiamo solo due sconfitte in più dell’Inter, che non sono tante. Dobbiamo concentrarci su quello che dobbiamo fare domenica, la squadra ha dei valori. Perché devo cambiare le cose se a me in parte danno soddisfazione?”

Domani tornerà disponibile Tachtsidis, che nel tempo ha accusato difficoltà di adattamento. Rimane della stessa opinione?
“Questo lo dite voi, è stato migliore in campo due volte secondo le statistiche: per me domani è a disposizione, quindi può continuare”

Sente questa come settimana cruciale?
“Non sento maggiore pressione, sono responsabile di una squadra che finora non ha fatto quello che ci si aspettava ma sono convinto che questa squadra darà soddisfazioni. Il derby ce l’avete voi, per voi è una guerra, per me è sport. Ho tanti amici laziali come ce li avete voi, per me è una partita di calcio dove si gioca per la supremazia della città”

Atteggiamento difensivo rischia di essere pericoloso? La società gli ha mai chiesto di rivederlo?
“La società fa la società e non l’allenatore, non mi ha mai suggerito cosa fare e mi lascia fare il mio lavoro. A Parma ci hanno fischiato dieci fuorigiochi contro, abbiamo preso un gol in fuorigioco che ha condizionato la partita. Non so se si rischia più dentro o fuori dall’area di rigore”

Confermato o in discussione?
“Con la dirigenza vado d’accordo, stessi obiettivi e stessa voglia di fare”

Modulo diverso?

“La squadra è stata costruita per giocare un certo tipo di calcio, mi viene da ridere quando dite che certi giocatori non sono adattiBarcellona non cambia mai atteggiamento e io cerco di costruire una grnade squadra”

Così difficile acquisire movimenti?
“Con Roma e Udinese ho sentito dire che mai la Roma aveva giocato così bene. Valuto sempre una squadra con undici in campo, dobbiamo lavorare per renderci conto di come gioca l’avversario”