CALCIO. La tecnologia c’è, ma si vuole che gli arbitri sbaglino

L’AVVENIRE – La tanto evocata tecnologia in campo non occorre inventarla. Esiste gia’, si chiama televisione…
 
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L’AVVENIRE ‘Se l’arbitro non sbaglia, è la fine‘. Anche il quotidiano cattolico Avvenire interviene sulle polemiche  seguite agli errori arbitrali in Catania-Juventus, sostenendo che se gli arbitri ‘non sbagliassero piu’, il calcio diventerebbe uno sport e basta. Normale, corretto, senza veleni e polemiche, E questo, per qualcuno, e’ semplicemente inammissibile‘. Per il giornale della Cei, che sostiene l’avvento della tecnologia in campo, ‘l’indegna gazzarra e le successive polemiche inscenate in campo e (soprattutto) fuori dopo l’errore (clamoroso in verita’) dell’arbitro Gervasoni domenica a Catania fanno probabilmente parte di un ‘teatrino’ che il calcio non ha alcuna intenzione di eliminare. La tanto evocata tecnologia in campo non occorre inventarla. Esiste gia’: non e’ esattamente in campo, ma quasi. E si chiama televisione. Secondo Avvenire, ‘l’aspetto più surreale del film di Catania-Juventus infatti e’ stato questo: mentre tre arbitri si consultavano febbrilmente affannandosi per capire se annullare o meno il gol della discordia, che stava comodamente seduto davanti alla tv rivedeva cento volte la scena (chiarissima nel suo svolgimento) con tanto di replay e riprese da angolazioni diverse‘.