NAZIONALE. PRANDELLI copre l’Italia: «Non dico cosa faremo»

LA GAZZETTA DELLO SPORT- Il c.t. nasconde formazione e tattica: «Gara dura, se vinciamo il Mondiale è più vicino. Inutile dare dei vantaggi ai danesi»

(getty images)

 

Per la seconda puntata, il c.t. ha scosso la testa in altro modo, meno risentito ma non meno deciso, e almeno altre tre volte. Quando gli è stata chiesta la formazione, che per la prima volta da quando è c.t. (Europeo escluso) ha preferito non ufficializzare, «perché questa è una gara molto difficile e non mi sento di dare alla Danimarca neanche un piccolo vantaggio: voglio che anche loro possano avere gli stessi 10-15′ di tensione che ho avuto io venerdì, quando ho dovuto fare un rapido studio una volta che ho saputo come avrebbe giocato l’Armenia». Poi quando il discorso è scivolato sui presunti condizionamenti legati a Juve-Napoli di sabato: «Argomenti che interessano più i tifosi e i giornalisti: noi abbiamo pensato solo alla Danimarca e preferisco tacere, perché conoscendomi so che non mi tratterrei e direi quello che penso: invece, è meglio non dire niente». E poi ancora quando la domanda è stata sulle priorità odierne (vittoria o consolidamento dell’identità tattica di squadra e del suo gioco): «Una vittoria significherebbe fare un passo importante, dunque giocheremo solo per i 3 punti: voglio solo i 3 punti». […] Prandelli dice di più solo quando spiega cosa ha chiesto a Pirlo: «I danesi lo controlleranno anche individualmente, ma non è la prima volta. Lui deve rimanere lì, perché se si mette a girare per il campo possiamo avere problemi a mantenere certi equilibri: tanto, ha abbastanza personalità per non avere comunque difficoltà». Quelle che ha invece incontrato Simone Farina per continuare a giocare in Italia: «Mi aveva anticipato con amarezza — ha raccontato il c.t. — che alla fine sarebbe andato in Inghilterra: lo hanno scelto per l’immagine. Peccato, perché di una bella immagine avremmo bisogno anche noi».