NAZIONALE. L’ ITALIA va, poi si inceppa. Per vincere ci vogliono DE ROSSI più OSVALDO

GAZZETTA DELLO SPORT (L. Garlando) – Tre palle gol in 8 minuti, ma l’illusione del bel gioco dura poco: che fatica con l’Armenia. Pirlo il migliore, l’attacco è spento…

GAZZETTA DELLO SPORT (L.Garlando) – Ci era sembrata di riconoscerla, all’inizio. Come una cara amica scesa dal treno che da tempo non dava segno di sé: ecco l’Italia dell’Europeo. Tre palle gol in otto minuti, il vantaggio di Pirlo all’11’, palleggio, pressing alto, possesso… Falso allarme. Non era proprio lei. L’Italia ha poi sofferto a lungo contro la modesta Armenia (64a nel ranking Fifa) subendo il pareggio dell’indiavolato Mkhitaryan e rischiando il peggio. Salvata da Buffon, ha trovato la forza per allungare nel finale, più di orgoglio che di gioco, con i gol di De Rossi e Osvaldo, gli epurati di Zeman. Tre punti che ci fanno primi e soli nel girone, ma che lasciano a Prandelli ancora la ricerca dell’intensità perduti. Attacco spento, secondo la “Gazzetta dello Sport“. Il gol di Osvaldo non cancella l’impressione di un attacco ancora una volta spento, a dispetto delle tante occasioni create. Il migliore tanto per cambiare è stato Pirlo: gol, assist e altro. L’inizio ci illude. Partenza sprint, vantaggio, ma soprattutto un atteggiamento confortante, diverso rispetto a settembre. L’azione del vantaggio è un bigino del calcio che chiede Prandelli: c’è la punta dinamica (Giovinco) che rincula per creare spazi e lanciare; c’è l’esterno (Criscito) che arriva fino in fondo; c’è l’interno (Montolivo) che aggredisce l’area innesca il fallo di mano di Mkoyan, che Pirlo dal dischetto trasforma in 1-0.  Solo che dopo una ventina di minuti di governo, l’Italia abbassa i ritmi, come detesta Prandelli, cominciamo a giocare da fermo. Il calo di intensità è grave anche in fase di non possesso, perché si allargano spazi che Mkhitaryan comincia a fiutare minaccioso e al 28′ arriva il pareggio dell’attaccante dello Shakthar. È qui, nel momento del possibile naufragio, con Marchisio mai cosi grigio, che l’Italia invece risale, aggrappata a Pirlo, e spinta da Maggio e Criscito, protagonisti di un buon finale. Una pennellata di Pirlo manda in gol De Rossi (19′), e una punizione del romanista manda il gol Osvaldo (37′) e scaccia la paura. Prandelli intasca la 15a vittoria in 30 partite.