UDINESE. LAZZARI è la chiave. “Grazie, ALLEGRI. Con lui ho svoltato”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il centrocampista: “E’ stato il tecnico del Milan a cambiarmi di ruolo, ho guadagnato l’azzurro”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (F. Velluzzi) – Lazzari è diventato in un attimo l’elemento chiave del centrocampo dell’Udinese. A Napoli, Andrea sarà fondamentale.

“Questa impresa ci ha dato slancio per fare una grande partita anche al San Paolo. Andiamo lì consapevoli di giocarcela”. 

Lazzari, a parte l’ingresso trionfale ad Anfield, dove, dopo 32 secondi, ha servito a Di Natale la palla del pareggio, cosa è cambiato? Perché è tornato nuovamente quello bello di Cagliari e ha smesso di essere quello brutto di Firenze? 
“L’impatto con Udine è stato splendido. Me ne avevano parlato. E’ tutto vero. Mai vista una società così organizzata. Lo staff è eccellente. Mi sto trovando bene e l’accoglienza all’interno del gruppo è stata ottima”. 

Com’è giocare con Di Natale?                                                                                         “Fantastico e facile. Perché gliela dai e la controlla divinamente”. 

Il più forte attaccante con cui ha giocato?
“Uno dei due più forti. Aggiungo Matri col quale a Cagliari ho fatto ottime cose. Anche grazie ai miei assist si è guadagnato la Juventus (e ride…). Siamo amici. E proprio prima della partita col Liverpool mi ha mandato l’in bocca al lupo. Quello di Cagliari era un gran gruppo”. 

E ora cosa non funziona? 
“Forse si sta esaurendo un ciclo. Ma Cellino di calcio capisce e saprà come uscirne”. 

Lei è esploso con Allegri che, infatti, la voleva assolutamente al Milan. Sa che dice? Che nessuno verticalizza come lei…
“Mi ha impostato lui da mezzala. Con Biffi all’Atalanta facevo il terzino, poi Fusi cominciò a spostarmi più avanti. Con Pioli facevo l’esterno destro. Ma con Allegri ho guadagnato l’azzurro. Prandelli mi ha chiamato, ma non ho mai esordito, sarebbe bello realizzare quel desiderio. Al Milan, per cui tifavo un po’ da piccolo, oltre all’Atalanta, non penso. A Udine sto davvero benissimo. Ho segnato con la Juve, sto facendo bene, sono felice”. 

Obiettivo?
“Ho imparato la lezione numero uno di Guidolin: prima i 40 punti”. 

A Firenze ha subito qualche critica anche sulla vita privata. Ma davvero, cosa non funzionava? 
“Direi critiche eccessive, alla fine attaccavano sempre i soliti. Non ha funzionato niente, è stato semplicemente un anno difficile. Non c’era entusiasmo. Si è partiti con l’obiettivo Europa e ci si è ritrovati a lottare per la salvezza. Un peccato, mi è dispiaciuto non dare soddisfazioni perché città e tifosi meritano tantissimo”.