FIORENTINA. Incomprensibile LJAJIC, l’eterna promessa non mantenuta

LA REPUBBLICA (B. Ferrara) L’attaccante è pronto a riprendere posto…in panchina…

 

(getty images)

 

Prima mangiava la cioccolata ora si mangia i gol e pure le mani. Momentuccio per Adem Ljajic, che per la verità a Firenze ha vissuto momentucci peggiori. Come noto il mondo si è accorto della sua esistenza non per una rete da favola o per una giocata pazzesca ma per aver vinto il premio come primo giocatore menato da un tecnico in crisi di nervi e forse di più. (…) Addio Adem. No, scusate, contrordine: addio Delio, Ljajic è sempre qui e nel frattempo è stato promosso perfino titolare, una vera novità per lui, che se non altro, dopo le manate e la punizione dietro la lavagna si è messo a lavorare come mai prima. Beh, forse era il minimo. E poi capita anche che la fortuna ti dia finalmente una mano e un’occasione: El Hamdaoui si fa male, il bravo Mati non convince troppo Montella come punta, l’antico Toni frequenta le partite part time. E poi, insomma, va detto: Ljajic si allena, è stimato dal suo amico Jo Jo, col quale condivide molte cose, compreso il potentissimo procuratore. L’edizione odierna de “La Repubblica” analizza la sua mancata  maturazione sia fisica che tecnica che mette in crisi una Fiorentina ambiziosa che necessità di certezze. LJAJIC rimane nel limbo delle promesse e non ha accettat un trasferimento anche per fare esperienza. Inoltre i sei milioni e mezzo inviati all’amico Partizan impediscono la cessione per evitare pericolose minusvalenze. Così Ljajic insiste nel suo ruolo di talento un po’ incompreso e un po’ incomprensibile. Certo, sarebbe una buona riserva, se la Fiorentina fosse al completo. Montella comunque le occasioni gliel’ha date. Ora però sono in tanti a pensare che anche basta. Pure il mitico Mati, che pure ama tenersi il pallone tra i piedi, sa essere più concreto di lui, e comunque col Bologna che si avvicina Firenze segue con passione la guarigione del ginocchio infiammato di El Hamdaoui, possibile profeta di un attacco che possa concretizzare tutto quel gioco messo insieme dalla squadra. E Ljajic? Beh, farà un passo indietro finché non ricapiterà un’altra occasione. In fondo, anche se non si può dire, volendo essere politicamente scorretti potremmo affermare che se non c’era lui non ci sarebbe stato neanche Montella. Casi della vita. Già.

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