INTER fantasma. Manca il gioco. San Siro resta tabù e poi volano fischi

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il Siena sbanca e Sneijder zittisce lo stadio. Strama non trova gli equilibri dell’attacco a 3…

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RASSEGNA STAMPA – (L. Calamai) – L’erba sintetica e la maledizione di San Siro – mai successo di infilare una striscia di 5 gare senza vittorie interne a inizio stagione – non c’entrano niente. Quello che non va è l’Inter. La squadra di Stramaccioni si becca due schiaffoni dal Siena. L’analisi del dopo-partita punta sulla difficoltà di trovare i giusti equilibri proponendo tre uomini d’attacco come Sneijder, Cassano e Milito. Di Milito non si trovano tracce e i suoi compagni di viaggio si perdono alla distanza. Fantantonio scompare dopo un primo tempo niente male e Wesley non va oltre una serie di conclusioni dalla distanza. Ma il vero problema di Stramaccioni è quello di far funzionare il ‘mondo’ che ruota intorno ai tre uomini d’attacco. Guarin trotterella imbambolato perdendo palloni su palloni. Gargano è piantato nel suo rettangolino di campo e Cambiasso resta a galla grazie all’esperienza. Un centrocampo che non accompagna la manovra e che raramente sostiene i suoi bomber obbligando Sneijder e Cassano a tornare troppo indietro per avere il pallone tra i piedi. Pochi lampi anche sulle corsie esterne. Nagatomo ci mette cuore ma si perde nell’ultimo passaggio e Pereira spinge malino e difende peggio. L’assenza di Palacio è grave. E, forse, non ha pagato la scelta di lasciar fuori un leader come Zanetti. Stramaccioni è stato scelto da Moratti ed è normale che ora la società sia schierata al suo fianco. I nerazzurri trovano sulla loro strade anche un grande portiere. Pegolo è decisivo nel primo tempo, con tre interventi super su Cambiasso, Sneijder e Ranocchia. Tre opportunità importanti che si sommano a un gran numero sulla linea di fondo di Cassano con cross rasoterra sul quale Guarin arriva con un attimo di ritardo e un contropiede di Sneijder che giunto davanti a Pegolo invece di battere a rete sceglie di andare a cercare l’accorrente Milito. Non è un’Inter travolgente ma sufficiente. Nella ripresa viene fuori il Siena. Cosmi dimostra coraggio nella scelta dell’undici iniziale proponendo tre attaccanti veri: Rosina e Ze Eduardo a fare da spalla a Calaiò. Il Siena riesce sempre a restare corta pressando abbastanza alto. Non a caso il gol del vantaggio (28′) arriva da una palla recuperata da Vergassola che, dopo una triangolazione volante con Calaiò, lascia immobile Handanovic con un diagonale imparabile. La squadra nerazzurra prova a pescare la carta giusta in panchina. Ma Alvarez riesce addirittura a far rimpiangere lo spento Guarin e Coutinho non va oltre una conclusione importante deviata dal solito Pegolo. Dopo aver subito il gol di Vergassola l‘Inter si scioglie. Poche idee e poco furore agonistico. In pieno recupero il Siena realizza addirittura il 2-0 sfruttando un altro sbandamento di Juan Jesus: cross di Sestu e colpo di testa vincente di Valiani. Finisce tra i fischi di San Siro con Sneijder che in modo evidente zittisce il pubblico e con Cosmi che abbraccia tutti. Pazzo di felicità. I sei punti di penalizzazione dei bianconeri sembravano una zavorra insopportabile.