MILAN. Stadio inquieto. San Siro diviso. La Tribuna fischia, la Curva incita

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Sul maxischermo le reti di Ibra e Thiago Silva con il Psg: contestazioni, applausi e… rimpianti…

(getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – (M. Pasotto) – Ibrahimovic e Thiago Silva sono sempre lì, a volteggiare beffardi su quel che resta del Milan senza di loro. Due colpi secchi, che centrano in mezzo al cuore tutti i tifosi milanisti. Succede nell’intervallo, che in occasione delle partite di Champions è consacrato ai gol delle altre sfide. Il primo highlight mostra il rigore vincente di Ibra nella goleada del Psg alla Dinamo Kiev, il secondo la rete di Thiago. La beffa è servita, nel più diabolico dei copioni. Appena San Siro vede il faccione esultante di Ibrahimovic parte qualche fischio, ma durano poco. Nella testa dei tifosi in pochi secondi ripassa il film del suo addio: questa volta non è stato lui ad andarsene col mal di pancia. E i fischi diventano applausi. Quando è l’ora di Thiago, invece, non ci sono dubbi: tutto il Meazza applaude con vigore. Un applauso lungo, sentito e triste, come quelli che a volte chiudono un funerale. Lassù, sopra quel tabellone, sta scorrendo la forza degli ultimi due anni rossoneri, e sono immagini che fanno male. Fanno male quando la gente guarda in campo e vede una difesa che non riesce a trovare pace, e un attacco incapace di fare gol. Allegri ieri sera ha detto che parlare sempre di Ibra e Thiago non serve. Dal suo punto di vista ha ragione. Ripartire significa guardare avanti ma certe volte, magari dopo aver visto il Milan senza gol a San Siro per tre partite di fila, evitare di scomodare il passato più recente è un’impresa ai limiti del possibile. Dietro la tripletta di Pazzini a Bologna c’è un buco nero. E il Meazza degli ‘under 30 mila’ sta perdendo la pazienza. All’intervallo è scesa sui giocatori un’abbondante razione di fischi, bissata a fine partita. Il Milan e il suo stadio sono ai ferri corti, sebbene la Curva Sud provi a dare il buon esempio: anche ieri ha sostenuto la squadra dal primo all’ultimo minuto, fino al rientro negli spogliatoi, proprio mentre Ibra raccontava in tv nel dopo gara parigino: “Il futuro è qua”. Un altro colpo dritto in mezzo al cuore.