GENOA. Ha violato il DASPO. PREZIOSI indagato impugna l’accusa

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Infrazione commessa in occasione di Genoa-Cagliari. Per i legali la pena accessoria è già stata condonata…

(Getty Images)

 

RASSEGNA STAMPA – (F. Grimaldi) – La Procura di Genova ha formalmente indagato il Presidente genoano Preziosi per la violazione della sentenza della Cassazione, che il 17 maggio scorso aveva vietato al numero uno del Grifone l’ingresso per sei mesi (sino al 17 novembre) “all’interno di stadi, strutture sportive, luoghi dove si giochi d’azzardo, sale-scommesse, nonché uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese”. Non un Daspo vero e proprio (come lo stesso Presidente l’aveva impropriamente definito), dunque, ma un’interdizione più ampia, con il vantaggio di non prevedere un aumento di pena. Preziosi — all’oscuro dell’esecutività della pena accessoria legata alla vicenda di Genoa-Venezia della stagione 2004-05 — il 26 agosto scorso aveva assistito al Ferraris alla gara d’esordio dei rossoblù in campionato contro il Cagliari. Domenica scorsa spazio invece al cartonato: “La sagoma in tribuna era per sdrammatizzare, sono cose così assurde che uno cerca di buttarla sull’ironia”. Così Preziosi a Primocanalesport. Ancora: “Non volevo mancare di rispetto a nessuno, ma in certi casi le leggi sono assurde. Il deferimento della scorsa settimana sui fatto con il Siena? Chiederei volentieri il motivo a Palazzi, è evidente che si è trattato di due pesi e due misure, la giustizia sportiva non funziona per tutti allo stesso modo”. I legali di Preziosi hanno già impugnato l’avviso di fine indagini. La tesi difensiva è duplice: mancherebbe la notifica di tale provvedimento a Preziosi e, secondo gli stessi avvocati, la pena condonata su quei fatti riguarderebbe anche le sanzioni accessorie. In caso di condanna per essersi recato ugualmente allo stadio, l’interdizione stabilita dalla Cassazione (diversamente dalla violazione del Daspo tradizionale) prevede una sanzione pecuniaria e non, comunque, un aggravio dell’interdizione stessa. La Digos genovese ha avviato un’altra indagine per scoprire gli autori del minaccioso striscione indirizzato al pm federale (Palazzi vuoi il Genoa in tribunale? Saremo tutti al tuo funerale”), rinvenuto nei pressi della gradinata nord nella notte fra sabato e domenica. Se a questo episodio si collega poi il prossimo processo per i responsabili della folle invasione dei distinti durante Genoa-Siena, il quadro non è esattamente confortante.