La ROMA si fa male da sola

IL CORRIERE DELLO SPORT (A.Maglie) – Un ottimo primo tempo, con Florenzi e Lamela in gol poi la metamorfosi e la rimonta di Diamanti e Gilardino…
 
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IL CORRIERE DELLO SPORT (A.Maglie) – Gli spettri del passato sono tornati ad affacciarsi all’Olimpico. La Roma di Zeman ricade negli errori grossolani della scorsa stagione. Una partita condotta per tutto l’arco dei primi 45′, si è chiusa con una clamorosa debacle. Due gol in un minuto non si scorderanno facilmente. Come spiega ‘Il Corriere dello Sport’, nel calcio spesso si manifestano casi di doppia personalità. Clamoroso quello giallorosso: squadra bella, largamente in vantaggio dopo poco più di un quarto d’ora, «in sicurezza» sino a diciotto minuti dalla fine. Poi il crollo improvviso, errori (clamoroso quello sulla rete finale) da squadra di Prima Divisione (con tutto il rispetto). Difesa giallorossa sotto accusa, nel secondo tempo il pacchetto difensivo ha cominciato a dare letteralmente i numeri anche perché la protezione in mezzo al campo si abbassava con il passare del tempo, con Tachtsidis (forse ancora un po’ acerbo) che non riusciva più a recuperare palloni e a farli girare. Quattro dei cinque gol sono il prodotto di errori difensivi. Bello il tiro con cui Totti (assoluto protagonista) ha colpito il palo al 7′ ma in un’area affollata i bolognesi sono stati pochissimo attenti e reattivi consentendo a Florenzi la ribattuta vincente. Gli errori della Roma compongono un vero e proprio campionario: gol presi a reparto schierato. Un cross dalla trequarti (di Kone) con Gilardino che ha potuto tranquillamente di testa indirizzare a fil di palo; bis in occasione del pareggio con una palla di Gilardino spedita dentro, un tocco di spalla di Piris e Diamanti che riusciva con una certa comodità a pareggiare guadagnando il centro dell’area; straordinaria, poi, la rete finale: pallone spedito in area da Garics, Stekelenburg che va a prenderselo scivolando lungo per terra ma troppo mollemente, Burdisso che non si sa bene per quale motivo frana sul compagno facendogli perdere la sfera per la felicità di Gilardino che a porta vuota regalava al Bologna i primi tre punti. Il calcio di Zeman è questo: bello e impossibile. Prendere o lasciare.