NAZIONALE. PRANDELLI va oltre: “A settembre è sempre così… L’ITALIA crescerà”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – “In Armenia ad ottobre cambierà la nostra condizione. Non penso ai gol, ma ai punti”…

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RASSEGNA STAMPA – (A. Elefante) – “Non mi interessa mai segnare troppi gol”, aveva detto Prandelli alla vigilia, ma forse neanche lui immaginava tanta fatica per segnarne più di uno contro Malta. “Stasera abbiamo 4 punti, e in questo periodo va anche bene: oggi non posso pensare al numero di gol segnati e se alla fine del girone avremo bisogno della differenza reti, vorrà dire che avremo perso punti in altre partite. Secondo me, soprattutto nel secondo tempo abbiamo fatto meglio di venerdì, con più ordine, profondità, ampiezza ed equilibrio: certo, se non riesci a segnare il secondo gol diventa tutto più complicato”. E non è l’unica ammissione: “La squadra non è brillantissima, ma a settembre storicamente è così: per pressare e ripartire come vogliamo fare noi serve più ritmo. Ma in Armenia ad ottobre almeno questo cambierà: la nostra condizione. E per allora dobbiamo ritrovare anche gioco, profondità ed entusiasmo”. Prima della gara Prandelli aveva spiegato che “il 4-3-1-2 può essere una via di passaggio al 4-3-3, ma con questi giocatori ora il sistema è questo”. Dopo, ha riconosciuto che “le due punte in questo contesto possono fare fatica, come il trequartista se non trova spazi. Giocando come giochiamo noi, il classico trequartista non va bene: Diamanti ha fatto un grande Europeo quando entrava, da seconda punta o da centrocampista. L’ho sempre detto: non voglio trequartisti, ma giocatori che attacchino profondità. Se avessi quattro Pirlo giocherebbero quattro Pirlo. Invece capita che Pirlo venga seguito come un’ombra, “e abbiamo dovuto far uscire un centrale difensivo ad iniziare il gioco. All’Europeo invece Andrea aveva vicino un giocatore come Thiago Motta o Montolivo, che consentiva quel movimento a centrocampo che ti restituisce qualità”. Eccola la missione per i prossimi mesi: “Partite come queste le vinci soffrendo, ma ti servono per capire le caratteristiche dei giocatori che hai. Prendiamo Osvaldo e Destro: attaccanti moderni, ma se giochi con il trequartista diventano facili punti di riferimento per gli altri. Io sto cercando di capire quali interpreti ci possono accompagnare in questi due anni: così, più avanti potremo andare sulle certezze”. Su Insigne: “È entrato con personalità e i tempi giusti, anche perché conosce bene quel ruolo”. E su Destro: “Si è mosso bene anche più largo, ha trovato la posizione giusta”. La chiusura del c.t. è per Criscito: “È inutile tornare sulle scelte fatte, ma sono felice per Mimmo“.