CALCIOSCOMMESSE. ABETE duro con CONTE: “Rispetti i giudici”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il presidente Figc: “Non c’è stato alcun accanimento. Altri tesserati della Juve sono stati assolti dallo stesso tribunale…”

(Getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – (L. Calamai) – “Se la giustizia sportiva deve migliorare del 10% altri devono crescere del 300%. Non c’è accanimento della giustizia sportiva nei confronti di nessuno. Non ce ne sarebbe motivo. Questo vale anche per Conte”. Il presidente Abete ha il volto tirato. E tanta voglia di fare chiarezza.

Presidente, Conte è stato condannato da un giudice tifoso? 
“No, non scherziamo. È vero che il 95% di coloro che operano nel mondo del calcio hanno una simpatia per una squadra. Ma la funzione che esercitano va oltre questa simpatia. E gli stessi giudici che hanno condannato Conte hanno poi valutato in maniera diversa la posizione di altri tesserati riconducibili a certi “colori” (chiaro il riferimento a Bonucci e Pepe, n.d.r.). La verità è che Conte deve rispettare un organo di giustizia“.

Il tecnico della Juve può essere deferito per le sue accuse? 
“Non è materia di mia competenza”. 

Che cosa ha provato sentendo le parole di Conte? 
“È comprensibile che ci sia una sofferenza in relazione a una situazione comunque traumatica. La grande popolarità porta ad amplificare tutto, nel bene e nel male”. 

Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha detto: “Giù le mani dai giudici sportivi”. 
“Le riflessioni di Petrucci sono condivisibili. Del resto, proporrò la conferma per il prossimo quadriennio di Stefano Palazzi alla Procura federale, Gerardo Mastrandrea alla Presidenza della Corte federale e Sergio Artico alla Disciplinare“.

Qualche avvocato vorrebbe che la giustizia sportiva aspettasse le sentenze della giustizia ordinaria. 
“Impossibile visti i tempi. Chi, nel processo di Napoli su Calciopoli, ha chiesto il rito abbreviato è in attesa della sentenza di 2o grado. E sono passati 6 anni. Avremmo dovuto bloccare i campionati per 6 anni? Chi dice certe cose e ha ruoli di responsabilità nel nostro Paese dovrebbe battersi per una giustizia più rapida e non criticare altri ordinamenti”. 

La giustizia sportiva può essere ridisegnata?
“Diciamo che può essere oggetto di riflessione e magari di modifica ma non di rivoluzioni. Proprio nei mesi scorsi sono state affrontate queste tematiche da una commissione scelta dal Coni e non dimenticate che il calcio italiano fa parte della grande famiglia del calcio mondiale. Magari dovremo studiare bene il caso scommesse. È necessario valutare la posizione delle società. Come nel caso degli episodi di violenza i club che collaborano o che dimostrano di vigilare possono godere di esimende e attenuanti”. 

Cosa cancellerebbe delle ultime polemiche?
“Non accetto chi alimenta tensioni e fazioni. Spesso aggrappandosi a tesi inesatte. Se non si conosce quello di cui si parla si rischia di dire cose che non stanno né in cielo né in terra. Come giustizia sportiva e come mondo arbitrale possiamo migliorare del 10-15%, ma ci sono figure del mondo del calcio che dovrebbero migliorare del 300%. È troppo semplice protestare piuttosto che proporre”.