CALENDARIO. Serie A senza fantasia: via con Juve-Parma

CORRIERE DELLA SERA. Stessa partenza di un anno fa. De Laurentiis furente per il finale: “Ci sono figli e figliastri”

 

RASSEGNA STAMPA – (F. Monti) – Partenza il 25 agosto; chiusura il 13 maggio 2013; quattro soste. Si parte con la Juve che ospita il Parma, come un anno fa; il Milan che aspetta la Sampdoria; l‘Inter che va a Pescara; il Napoli che comincia da Palermo e l’Udinese che parte da Firenze. Per i viola, un avvio non facile, con il Napoli alla seconda e la Juve alla quinta. I primi confronti diretti sono alla seconda giornata con Inter-Roma e Udinese-Juve. Il primo derby sarà Milan-Inter alla 7ª giornata (7 ottobre), poi Lazio-Roma alla 12ª (11 novembre) e Sampdoria-Genoa alla 13ª (18 novembre); a chiudere Torino-Juve alla 15ª (2 dicembre). Juve-Roma si giocherà alla 6ª giornata; Juve-Inter all’11ª (4 novembre e 30 marzo); Milan-Juve è in programma alla 14ª (25 novembre e 21 aprile). Per vedere Zeman che ritorna a Pescara bisognerà aspettare il 25 novembre. Chiusura del campionato a metà maggio con Inter-Udinese, Sampdoria-Juve, Siena-Milan e Roma-Napoli. E questo ha spinto il presidente De Laurentiis a una nuova polemica: “Il campionato sarebbe stato molto più interessante se le cinque squadre più rappresentative come audience e numero di tifosi fossero state ragionevolmente messe in una situazione più equilibrata, mentre Roma-Napoli a chiudere il torneo favorisce Juve e Milan. Ma nel mondo del calcio non si fa altro che commettere insani errori. Dovrebbe essere tutto chiaro e invece si finisce sempre per ripetere queste stupidaggini. La Lega sembra tutto meno che la casa nostra; siamo ancora in una situazione dove c’è sempre chi deve insegnare qualcosa qualcuno. Non è stata una scelta equilibrata, anche se poi ce la caveremo lo stesso”. Il presidente del sindacato calciatori, Damiano Tommasi, ha garantito che questa volta il campionato comincerà, perché sembra vicina la firma dell’accordo collettivo. Ma per ora l’intesa non c’è. Più che di calendario si è parlato di mercato.