CALCIO. Lo Zar di Russia

RASSEGNA STAMPA – IL TEMPO – (Matteo De Santis) – Capello allenerà la nazionale fino al mondiale in Brasile del 2014. Il friulano atteso a Mosca per la firma: manca l’accordo sullo staff…

(getty images)

 

Va sempre dove lo porta il cuore, ma soprattutto dove non mancano i soldi. Capello capiterà di nuovo al posto giusto, nel momento giusto, con il ‘padrone’ giusto e al prezzo giusto. Ora, tanto per confermare il trend di una carriera d’oro, si accomoderà sulla panchina della Russia. La nazionale russa, in questo momento, è un pò come il Milan di Berlusconi, i due anni madridisti, la Roma di Sensi, la Juventus della Triade e l’Inghilterra nel 2007 : uno dei migliori (e più lautamente pagati) lavori al mondo. La coerenza capelliana, da questo punto di vista, paga sempre. Soldi, tanti soldi e, tranne che nella minestra riscaldata del secondo ritorno milanista e nei quattro anni e poco più di un mese passati a Londra, sempre ben spesi. Cinque scudetti tra Milan e Roma, due non omologati ma reclamati ad alta voce dall’orgoglio bianconero con la Juve, due titoli spagnoli con il Real in barba al Barça di Ronaldo prima e a quello di Ronaldinho poi, quattro supercoppe italiane, una europea, una Champions vinta e altre due perse sul più bello in finale. Il pedigree, resta sempre uno dei migliori e uno di quelli che finiscono ogni volta sulle scrivanie che contano. E anche stavolta, dopo qualche chiacchiera con l’Anzhi, il Chelsea, il Liverpool e il Tottenham, è finito nelle mani di chi ha voglia, soldi e potenzialità per fare le cose in grande. La Madre Russia, dopo l’ennesimo tanto fumo e poco arrosto all’ultimo Europeo e la cacciata di Advocaat, vuole e deve costruire qualcosa di solido e concreto in vista del Mondiale casalingo del 2018. Alla fine, dopo liste di tredici, consultazioni, chiacchierate, scrutini e raccomandazioni, l’onere e l’onore spetterà a Fabio Capello. Ad annunciare quello che era già nell’aria, ci ha pensato Nikita Simonian, presidente ad interim della federcalcio russa. “Abbiamo deciso di nominare Fabio Capello come nostro nuovo selezionatore. Lo aspettiamo presto a Mosca per finalizzare gli ultimi dettagli del suo contratto prima di procedere alla firma”. Sì, perché mancano solo la firma e alcuni dettagli. Ma l’operazione, non è in discussione. “Se si concluderà tutto nel migliore dei modi – ha detto Capellosarò felice e orgoglioso. Se come credo tutto andrà bene per la definizione del contratto, sarà un’avventura splendida perché la Russia è una grande nazione. Non c’è ancora niente di ufficiale, stiamo ancora lavorando e parlando. Per il momento, mi definirei ancora un potenziale allenatore della nazionale russa (sorride, ndr). Non firmerò fino al 2018, sarà un contratto a breve termine”. L’autografo di Capello sul biennale fino al Mondiale del 2014 (con possibile opzione per altri due anni) preparato dalla Federcalcio russa arriverà tra domani e giovedì, quando il tecnico atterrerà di nuovo a Mosca. Lo stipendio dovrebbe aggirarsi intorno ai 6 milioni annui (tassati al 13% in Russia) più ricchissimi premi al raggiungimento di obiettivi prefissati, ma non è detto che Capello non riesca a spuntare qualcosina di più nelle prossime ore. Lo staff dei collaboratori dovrebbe prevedere almeno uno tra Igor Shalimov, Igor Kolyvanov e Dmitri Alenichev, russi ma vecchie conoscenze del calcio italiano, più i fidati e inseparabili compagni d’avventure Italo Galbiati, Massimo Neri e Franco Tancredi. Lo ‘ZarFabio aspetta solo di essere incoronato. Per tutti, però, può essere ancora una volta l’uomo della provvidenza.Capello ha vinto ovunque – ha commentato Spalletti – e non vedo motivi per cui non dovrebbe andare d’accordo con i calciatori russi”.