CALCIO. Nasce il nuovo Genoa “Con gli occhi da tigre”

LA GAZZETTA SPORTIVA – Il tecnico De Canio: «Cambiare mentalità». Lo Monaco: «Stop agli sguardi da pecora. Gilardino? Via solo per 20 milioni»…

(getty images)

«Se avessi a disposizione il tesoro costituito dai soldi incassati dalle cessioni potrei fare la guerra alla Cina». Queste sono le parole di Pietro Lo Monaco, che non potrà subito reinvestire tutto il tesoretto ottenuto dalle cessioni, ma questo non preoccupa il dirigente rossoblu, che insieme a Gigi De Canio dovrà ricostruire una rosa, che nell’ultima stagione ha rischiato di andare in Serie B. «Ci saranno regole chiare, un codice etico, che – sottolinea l’allenatore – vorrei estendere in futuro a tutto il Genoa. Non parlo di moduli, ma di mentalità, di atteggiamento, cerco di trasmettere un’identità ben definita alla squadra. La differenza nel calcio spesso la fanno le motivazioni. Vorrei che chi non è andato bene lo scorso anno inseguisse un rilancio immediato e che chi è piccolo voglia diventare grande». Lo Monaco inaugura il suo slogan stagionale: «Dobbiamo trasformare gli sguardi da pecora dello scorso anno in occhi da tigre».

Questa è la lista del ritiro di Bormio per il Genoa (in tutto 27, tre sono i volti nuovi):  Von Bergen, Toszer e Immobile, Perin, Lamanna, Zima, Marchiori, Polenta, Alhassan, Sturaro, Lazarevic e Ragusa, Gilardino («Che resterà, a meno che qualcuno non offra 20 milioni, le altre ipotesi sono invenzioni», parola di Lo Monaco), Kucka e Ze Eduardo. Tornano Tomovic e Seymour, ci sarà pure Mesto, che però è sul mercato, Granqvist si unirà ai compagni solo se non arriveranno acquirenti prima della fine delle sue vacanze. Un Jorquera nuovo De Canio ha in mente di trasformare Jorquera in regista. Per completare la rosa Lo Monaco attende notizie dall’Argentina. Arriveranno almeno tre giocatori: due difensori e un attaccante: Velazquez (Independiente)e Matias Martinez (Racing) sono gli obiettivi per il settore arretrato, che giocherà a quattro. Juan Manuel Martinez (Velez) dovrebbe essere la punta. «Sono come il cinese – sottolinea il nuovo dirigente rossoblù -: sto seduto sulla riva del fiume e aspetto. Prima o poi, qualcuno arriverà».