EURO 2012. BALOTELLI, che scintille con BUFFON. Ma è finita lì

RASSEGNA STAMPA – LA GAZZETTA DELLO SPORT – (Francesco Velluzzi) – Il litigio di domenica sera a Kiev, tra Balotelli e Buffon…

(getty images)

 

Uno il capitano, l’uomo di tante battaglie, tuttora uno dei migliori portieri del mondo, a 34 anni, l’altro, 21 anni, il potenziale fenomeno, il talento, l’uomo più mediatico del calcio italiano, il playboy dalle tante conquiste che mostra il fisico statuario in mondovisione, un carattere tosto.

 

Litigio. Domenica sera a Kiev c’era tanta rabbia e delusione dopo la finale persa con la Spagna. Mario al fischio finale se n’è andato negli spogliatoi, divincolandosi in modo deciso sia dal vice di Prandelli, Pin, che dal team manager Vladovich. Poi è riapparso per la premiazione. Ma negli spogliatoi il capitano Buffon lo ha ripreso, verbalmente. È stato un confronto deciso, duro, come ce ne sono tanti in spogliatoio quando un capitano richiama all’ordine un giocatore più giovane. Ma le mani sono rimaste a posto. Dieci minuti di discussione. Ed è finita lì. Ognuno ha preso la sua strada, anche se ieri sera Gigi al Quirinale si è notato quando sistemava la cravatta di Mario. Un gesto bonario e distensivo perché a Mario vogliono bene tutti e tutti ne riconoscono il talento. Va solo limato qualche atteggiamento all’interno del gruppo, qualche peccato di gioventù. In aereo Gigi sedeva accanto a Vladovich, Mario accanto al solitario Thiago Motta che, poi, in aeroporto, ha smentito l’accaduto dicendo: “Non è successo niente, non ho visto niente”. Balo si guardava il film con le immancabili cuffie, ma firmava autografi e stringeva la mano a tutti quelli che andavano a complimentarsi con lui.

Federazione. Anche i vertici federali hanno smentito i commenti che arrivavano sulla rete e che davvero facevano pensare a una lite furibonda. “Non è successo niente”, la breve spiegazione prima di andare al Quirinale a prendere i meritati complimenti dal presidente Napolitano e di andare a cenare tutti insieme per chiudere alla grande un Europeo in cui nessuno avrebbe mai osato credere.