MILAN. Seedorf, è l’ora dei saluti: “Dieci anni straordinari, lascio una famiglia”

(Getty images)

Se ne va anche il Professore, ovvero Clarence Seedorf, come i tifosi del Milan hanno semrpe chiamato l’olandese per il carisma che era sempre in grado di infondere in campo e fuori e per questo per i rossoneri non sarà semplice ripartire perchè il suo addio, accompagnato a quelli di altri campioni come Inzaghi, Gattuso, Nesta, Zambrotta e Van Bommel lascerà un vuoto importante nello spogliatoio. Anche se la decisione era nell’aria Seedorf ha annunciato la sua scelta in una conferenza stampa in via Turati, a dimostrazione che il legame con il Milan non è destinato a sciogliersi, ma non ha ancora voluto rivelare quale potrà essere il suo futuro preferendo concentrarsi sulla bellissima esperienza che ha vissuto in rossonero per dieci anni vincendo tutto più volte: “Ringrazio tutti, ma veramente tutti: che emozioni. Il futuro? Lo farò sapere presto. Sto prendendo tempo. Ho avuto molte proposte, davvero tante, molte di più di quando passai al Milan dieci anni fa. Ma non mi sono mai sposato per i soldi, semmai per un progetto che mi stimola. Non sparirò dal mondo, avremo il modo di incontrarci e parlarne. Non è un addio, questo è il momento dell’arrivederci al Milan. Lascio una squadra che piano piano tornerà ai suoi grandi livelli, ma resterà sempre competitiva in Italia e in Europa. il dna del Milan sarà di grande supporto per mantenere i più alti livelli”.

I ricordi che il popolo rossonero avrà di Seedorf saranno tantissimi, molti dei quali riferibili alle tante vittorie che lo hanno visto protagonista e anche se la carriera del centrocampista ancora non è destinata a chiudersi il Milan non può che rimanergli nel cuore: Dieci anni trascorsi splendidamente. Sono stati intensi e veloci, perché le cose belle volano via. Ringrazio i tifosi che spero di salutare in modo dignitoso. Anche i giornalisti con cui ho avuto sempre un rapporto stretto e personale. Ringrazio l’Italia che mi ha dato due figli e Milano. Lascio con tre fotografie nella mente: Milanello che è stata la mia casa, la semifinale del 2007 Milan-Manchester (il 3-0 della partita perfetta. ndr) e un San Siro mai visto, un’energia pazzesca, un’unità di intenti, un Milan al massimo della sua capacità.

Alla conferenza era presente anche Adriano Galliani, che non ha voluto mancare al momento del saluto con una colonna delle ultime vittorie del Milan e che è riuscito a diventare il giocatore straniero con il maggior numero di presenze in rossonero e anche nell’amministratore delegato il dispiacere è evidente:Una carriera straordinaria. Un top mondo. Giocatore super in due ruoli, mezzala sinistra o mezza punta nell’alberello di Carletto (Ancelotti, ndr) con Kakà. Di lui mi resterà soprattutto un ricordo: la partita fondamentale a Monaco con il Bayern, assist a Pippo e gol personale. Con lui abbiamo trascorso cinque anni fantastici: dalla Champions con la Juve fino al Mondiale per club del dicembre 2007 quando diventammo campioni del mondo per club”.

Ilaria Macchi