MILAN. SuperPippo “Via dal Milan o allenerò gli Allievi”. L’attaccante risponde alle domande dei tifosi

RASSEGNA STAMPA – LA GAZZETTA DELLO SPORT – (Fabiana Della Valle) – Inzaghi in Gazzetta presenta il suo dvd “Il mio futuro? Deciderò con il cuore”…

(Getty images)

 

In 11 anni di Milan, Inzaghi ha portato in dono 126 reti e altrettanti momenti indimenticabili, che adesso sono raccontati tutti in un dvd. Pippo l’ha presentato in Gazzetta, insieme ad Adriano Galliani e al direttore della ‘rosea’, Andrea Monti. E tra passato, presente e futuro si è lasciato andare alle emozioni.

Inzaghi, ha deciso che cosa farà da grande?
“E’ dura, anche perché mi sento ancora un giocatore. Ho fatto il corso allenatori a Coverciano e speravo di svegliarmi una mattina con la lampadina accesa, ma non è stato così. Ho sempre pensato che un giocatore dovesse essere lui a dire basta, ma forse per me non è così. Se avessi finito senza segnare e senza richieste sarebbe stato tutto più facile”.
Quindi potrebbe continuare a giocare?
Galliani mi ha proposto la panchina degli Allievi nazionali, però ho anche offerte da squadre italiane. Io vorrei continuare a giocare nel Milan, ma non dipende da me. Il cuore mi dirà se andare a giocare altrove o allenare”.
Qual è il gol a cui pensa più spesso?
“La doppietta nella finale di Atene resta indimenticabile. Per dieci notti di fila mi sono svegliato pensando che fosse tutto un sogno. La stagione 2006-07 è stata straordinaria. Ricordo ancora il preliminare con la Stella Rossa: quando Galliani mi chiamò per dirmi che dovevamo rientrare tutti dalle vacanze ero appena arrivato in Sardegna e non avevo ancora aperto le valigie. Sono ripartito subito. Poi ha voluto farmi un regalo: ha messo la gara di ritorno il giorno del mio compleanno, perché sapeva che segnare sarebbe stato il regalo più bello… Ma ci sono anche la doppietta al Real Madrid e la prima rete con la maglia del Milan. Emozioni uniche”.
Ci racconta le sue scaramanzie?
“Ne ho molte. Per esempio a Milanello non ho mai cambiato tavolo. Una volta prima di una partita ho messo un cuscino sulla sedia: è andata bene e per 10 anni ho ripetuto lo stesso rito. Poi le scarpe: quelle con cui facevo gol le usavo finché non si bucavano. E porto sempre un polsino al braccio destro”.
Il gesto di un tifoso che l’ha colpita di più?
“Una volta mi arrivò un pacco dalla Cina pieno di origami. Me li aveva inviati una ragazza, in una lettera mi spiegava che non aveva soldi per farmi un regalo importante, però mandandomi tanti origami quanti erano i giorni della mia vita io avrei capito che per sette mesi lei aveva lavorato solo per me. Sono rimasto senza parole”.
E’ stato anche l’amore dei tifosi a spingerla a non accettare la proposta del Siena nel gennaio scorso?
“Sì. Potevo andare a giocare sei mesi altrove, ma io cocciutamente sono voluto rimanere e ho aspettato il Novara per fare gol e salutare il pubblico di San Siro come meritava”.
Il gol nell’ultima giornata ha aumentato i rimpianti per una stagione in cui ha giocato molto poco?
“Di sicuro quella rete ha rafforzato la mia idea di voler continuare. Il mio più grande rimpianto è stato l’infortunio al crociato a 38 anni, quando ancora stavo segnando tanto. Mi spiace anche aver giocato così poco con Ibrahimovic, perché con lui ho un ottimo rapporto e un feeling speciale. Gli ho mandato l’in bocca al lupo prima della partita con l’Ucraina“.
In carriera ha superato tanti record. Ce n’è uno a cui è particolarmente affezionato?
“Sono a meno due da Baggio come gol da professionista (318 contro 316, ndr) e lui di sicuro non può farne più, mi sarebbe piaciuto superarlo… Vedremo che cosa succederà, se continuerò a giocare o no. Comunque i record sono fatti per essere battuti, però quello dei 5 gol in 3 finali giocate nello stesso anno (2007, ndr) spero che resti mio”.
Che allenatore sarà Inzaghi?
“Di sicuro sarò coerente. E poi cercherò di trasmettere ai ragazzi la mia passione e il mio spirito di sacrificio. Sono felice di poter essere un esempio per i giovani”.
Che Milan sarà senza di lei?
“Sarà ancora un grande Milan. E’ una società abituata a cambiare e a continuare a vincere. Io sarò sempre il primo tifoso”.