NAZIONALE. LA DIFESA di Daniele: “Agli ordini di Cesare”

IL MESSAGGERO (M.Ferretti) – Daniele De Rossi annuncia che domani contro la Spagna, «al novantanove virgola novantanove per cento», giocherà da difensore…

(getty images)

 

Daniele De Rossi è pronto a mettersi a disposizione del Ct Prandelli‘Capitan Futuro’ è carico e pronto ad affrontare la Spagna nel difficile debutto azzurro agli Europei (domani, fischio d’inizio ore 18). Daniele, durante la conferenza stampa, si è detto sicuro che giocherà in difesa anche se – come sottolinea ‘Il Messaggero’ – non vuol sentire parlare di un ruolo come difensore centrale perchè “farò da collante tra la difesa e il centrocampo”, spiega il romanista.  

DANIELE E IL SUO NUOVO RUOLO – Una soluzione d’emergenza? No, assolutamente. Se mai, una scelta studiata, meditata indipendentemente dalle assenze. Prandelli vuole che in quella posizione ci sia uno in grado di difendere e di costruire gioco, e io mi sento pronto per il doppio compito. E poi, ve lo assicuro, è una posizione molto simile a quella che occupavo nella Roma di Luis Enrique giocando da centrocampista. Se mi sento un difensore precario? No, io andrò in campo con lo spirito di chi vuole diventare il miglior difensore al mondo, non come uno messo lì per tappare un buco. E, fin da ora, non vado in cerca di alibi: se andrò male la colpa sarà sempre e soltanto mia, non di chi mi ha avrà fatto giocare in quella posizione»

SU ZEMAN – «Non mi vede come difensore? A dire il vero, ha aggiunto che non mi vede neppure come regista. Vorrà dire che giocherò dove mi dirà lui, se mi farà giocare».

LA BATTUTA DI DE ROSSI – Buffon ha scritto su Facebook che baratterebbe due, tre anni di vita per salire sul tetto d’Europa: io cosa sarei disposto a fare? Baratterei tutti trofei conquistati negli ultimi due anni con la Roma...».

IL MOMENTO DELICATO – «Posso capire che i tifosi siano infastiditi da queste storie, lo sono anch’io quando sui giornali leggo una pagina sulla nazionale e accanto un’altra sul calcioscommesse, ma vorrei che non si generalizzasse. Do la mia solidarietà a tutti i colleghi che sono coinvolti in questa storia, ma io non vorrei essere contestato per qualcosa che non ho fatto. Non mischiamo la nazionale con qualcosa di gigantesco che non le appartiene».
 

LA SFIDA CON LA SPAGNA – «É la favorita per la vittoria finale. Prendete il suo centrocampo: due fenomeni, Xavi e Iniesta, più Xabi Alonso che è meraviglioso e un campione come Busquets. Il mio preferito? Negli ultimi due anni mi sono innamorato di Xavi».

IL VALORE DELL’ITALIA – «C’è una squadra più forte di tutte, la Spagna, ma le altre si equivalgono. E non sono d’accordo con chi sostiene che l’Italia sia male assortita tra giovani e vecchi: l’esperienza non manca. Io sono fiducioso. Lo ero anche prima del Sud Africa, e mi rendo conto che il ricordo non è piacevole, ma in un torneo così breve tutto può succedere»