SCOMMESSOPOLI. L’ITALIA del CALCIO finisce in manette

RASSEGNA STAMPA – IL TEMPO – (Fabio Perugia) – L’inchiesta sulle scommesse porta ad altri 19 arresti: c’è anche Mauri. Blitz a Coverciano. Indagati Criscito, Bonucci, il tecnico Conte e Vieri…

(getty images)

 

Alla vigilia dell’Europeo un terremoto scuote il mondo del calcio. È il terzo capitolo dell’inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse, tecnicamente inchiesta ‘Last Bet’. Diciannove arresti, tra cui anche alcuni calciatori Seria A, B e Lega Pro. Ci sono ‘pezzi pesanti‘ della massima categoria, come il vice-capitano della Lazio Stefano Mauri e Omar Milanetto del Padova. E poi spuntano i nomi di indagati eccellenti, come il tecnico della Juve campione d’Italia Antonio Conte, i nazionali Domenico Criscito e Leonardo Bonucci, il presidente del Siena Massimo Mezzaroma. Decine le perquisizioni. Anche a Coverciano, dove gli azzurri sono in ritiro. È l’alba quando la polizia esegue i diciannove provvedimenti emessi dal Gip Guido Salvini. Uno in meno rispetto alle richieste del pm: quella del giocatore del Genoa Giuseppe Sculli è stata rigettata. Nel mondo del calcio inizia un tam tam da brividi. Spiccano subito i nomi di Mauri e Milanetto che vengono accompagnati in carcere accusati di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Gli investigatori avrebbero ricostruito che i due erano disponibili, in cambio di denaro, a combinare gli incontri delle loro rispettive squadre. Sarebbero stati anche accertati diversi contatti tra i giocatori e gli esponenti dell’organizzazione criminale. In manette anche il portiere Matteo Mitti, arrestato dalla polizia a San Benedetto del Tronto. Ma non finisce con loro l’elenco degli sportivi coinvolti. Provvidimenti per l’ex giocatore del Piacenza Kewullah Conteh (obbligo di presentazione), il calciatore del Pergocrema Jose Inacio Joelson (arresti dimicialiari), il calciatore Alessandro Pellicori (in carcere), il giocatore del Vicenza Paolo Domenico Acerbis (in carcere), l’ex Ivan Tisci (in carcere), il giocatore del Padova Francesco Ruopolo (obbligo di presentazione), quello del Modena Marco Turati (in carcere), il sampdoriano Cristian Bertani (in carcere). Poi ci sono gli ungheresi già dietro le sbarre Zoltan Kenesei, Matyas Lazar, Lazlo Schultz e gli ungheresi da ieri in cella Laslo Strasser, Istvan Borgulya. Completano la formazione dei 19 Vittorio Gatti (in carcere), Luca Burini (domiciliari) e Daniele Ragone (domiciliari). Nelle stesse ore in cui si svolgono gli arresti parte il ‘blitz silenzioso’ a Coverciano. Gli agenti della mobile di Firenze si dirigono direttamente nella stanza di Criscito senza svegliare gli altri giocatori, perquisiscono la sua stanza e gli consegnano un avviso di garanzia. Anche un altro nazionale è indagato, è il difensore della Juve Leonardo Bonucci. Chi, invece, non assiste alla perquisizione della sua abitazione è Antonio Conte, indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva (il suo coinvolgimento risale alla sua esperienza a Siena). Un coinvolgimento del tecnico nell’inchiesta è però “tutto da verificare“, dicono gli inquirenti. Nel caos calcioscommesse finisce indagato anche Bobo Vieri e, infine, il presidente del Siena Massimo Mezzaroma. Sul fronte perquisizioni la polizia fa visita anche alle abitazioni dell’attaccante Sergio Pelissier, la casa del centravanti Andrea Soncin, quella del diesse del Brescia Andrea Iaconi e l’appartamento del ds del Siena Giorgio Perinetti. Poco più tardi il procuratore di Cremona Roberto Di Martino convoca la stampa. Il primo elemento di novità è “la presenza di un gruppo di ungheresi tra i destinatari dei provvedimenti. Questo gruppo si è parzialmente sostituito al gruppo degli zingari. La partita alla quale fanno riferimento gli atti che ci sono stati trasmessi è Lecce-Lazio, però il gruppo degli ungheresi si è inserito in tutta un’altra serie di partite del campionato di Serie A come Bari-Sampdoria. Di sicuro ci sono “7-8 partite del Siena (Serie B 2011) che sono sotto la lente”. Nell’inchiesta “non si può escludere” anche il coinvolgimento delle società. In particolare sarebbe il Siena a rischiare. Secondo il pm, poi, in occasione di Lecce-Lazio i giocatori delle squadre, fra cui Mauri, sarebbero stati corrotti con 600 mila euro. Infine, gli inquirenti hanno anche individuato società facenti capo a Beppe Signori su cui sono stati versati 700 mila euro. Si chiude il terzo capitolo dell’inchiesta calcioscommesse. Ma il mondo del pallone non smette di tremare.