CALCIOSCOMMESSE. TRAPATTONI: “Imbecillità che minano il calcio.Mi dispiace per PRANDELLI”

Le dichiarazioni di Giovanni Trapattoni sull’inchiesta calcioscommesse e su quanto accaduto nella giornata odierna…

(Getty Images)

 

L’allenatore dell’Irlanda, Giovanni Trapattoni, rilascia le sue dichiarazioni sul calcioscommesse al termine del secondo giorno di allenamento sul campo del Borgo a Buggiano (Pistoia), intrattenendosi con i giornalisti italiani e irlandesi: “Non impariamo mai dalle lezioni del passato e continuiamo a cadere in questi che più che errori definirei imbecillità, che purtroppo minano il calcio italiano. Per fortuna il calcio italiano non è tutto così e ci sono tanti bravi allenatori che stanno facendo bene e dimostrando il loro valore anche all’estero. Comunque aspettiamo che le indagini facciano il loro corso: a volte si è gridato al lupo, al lupo e poi non tutto quello che era stato detto si è verificato”.

Su Prandelli e l’esclusione di Criscito. “Mi dispiace per il mister dell’Italia, situazioni come queste possono scuotere l’ambiente, anche se poi quando vai in campo non pensi a simili vicende. In casi come questi emergono anche precise logiche manageriali ed è la Federazione che detta la linea etica. Ci sono enti superiori anche alle nostre volontà ed è giusto che questi organi intervengano in queste situazioni”.

 Su Balotelli. “Non lo so se Balotelli ha fatto bene ad andare a giocare in Inghilterra. A 20 anni si ragiona in una certa maniera, che è diversa da quando ne hai 25. Nella vita si cresce e se non lo fai, non puoi fare carriera”.

Sulla sua esperienza all’estero. “In Irlanda la cultura del risultato è diversa rispetto all’Italia. La professionalità di una persona viene riconosciuta anche con i risultati negativi. Si prenda l’Arsenal: non vince da 10 anni, ma Wenger è sempre lì. In Italia invece, si vuole tutto in un mese. Le tensioni, nel mio mestiere le devi digerire: io non mi fermo, nemmeno con le bastonate. Tornare ad allenare in Italia? Ma qui ho avuto delle soddisfazioni incredibili e tornando ci sarebbe subito qualcuno pronto a dire che sono vecchio o troppo difensivista”.