CALCIOSCOMMESSE. DI MARTINO: “Oltre a CRISCITO nessun altro azzurro coinvolto”

La conferenza stampa del procuratore di Cremona nel giorno dei diciannove arresti nell’ambito dell’operazione “Last Bet”…

(getty images)

 

La conferenza stampa in questura del procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto DI MARTINO:
Non vi aspettate da me grandi cose, nel senso che la funzione di queste conferenze stampa non è mai autocelebrativa, serva più che altro per impedire che vengano riferite cose inesatte, perché spesso accade. Il provvedimento riguarda 19 persone, con una gradazione nelle misure che sono state per la maggior parte eseguite. Una delle novità più importanti è la presenza di un gruppo di ungheresi nell’ambito delle persone destinatarie dei provvedimenti. Alcuni di costoro sono già detenuti in Ungheria per fatti identici a quelli in ordine de quali si procede in Italia e uno di questi se non ho capito male è stato proprio provvisoriamente arrestato. C’è un’ampia collaborazione da parte delle autorità ungheresi e ci sono state due rogatorie reciproche tra noi e loro: contestualmente abbiamo fornito indicazioni ed atti a loro e gli ungheresihanno fatto altrettanto con noi fornendoci le dichiarazioni di un loro collaboratore. Vorrei inoltre aggiungere che comunque per quanto sia molto importante questa rogatoria ungherese noi avevamo praticamente a disposizione la maggior parte degli elementi: si è trattato soltanto di una conferma. Questo gruppo di ungheresi comandato da un certo Zoltan, già detenuto in Ungheria, praticamente si è parzialmente sostituito al cosidetto ‘Gruppo degli zingari‘ che ha subito in Croazia degli arresti credo attorno al maggio 2010. credo sappiate che in Croazia vi sono stati arresti sempre per manipolazioni, questa volta del campionato di calcio croato. Però il gruppo degli zingari non è scomparso: restano due personaggi principali e le carte documentano rapporti tra gli ungheresi e gli slavi, chiamati convenzionalmente zingari. La partita alla quale fanno riferimento gli atti che ci sono trasmessi è la nota partita Lecce-Lazio, però questo gruppo degli ungheresi si è inserito probabilmente in tutta un’altra serie di partite, sempre del campionato di serie A. Per esempio Bari-Sampdoria… Ci sono situazioni che documentano una lunga presenza di questi ungheresi in Italia e hanno rapporti con Tanzeteng come anche avevano gli zingari. Uno di questi soggetti di Singapore che prevedibilmente portavano soldi in italia è stato individuato all’aeroporto della Malpensa con uno degli ungheresi. Vi è poi il fatto suggestivo del peso del trolley del soggetto di Singapore: quando parte è più leggero di un chilo rispetto a quando era arrivato e questo fa pensare a scambi di denaro, anche se non ne abbiamo prova. L’altra partita che viaggia in parallelo rispetto e Lecce-Lazio è Lazio-Genoa, in relazione alla quale sono stati effettuati alcuni arresti. Tra le novità i è anche l’emergenza di un gruppo svizzero. Questo gruppo degli slavi in un certo modo riteniamo abbia operato prima in Svizzera e poi, attraverso uno dei personaggi arrestati il Gritti, si sia spostato in Italia. Un’ ulteriore attività è fornita dalla rogatoria svizzera: anche gli svizzeri hanno dato grande disponibilità, consentendoci di appirare come su un contro facente capo in qualche modo a Signori sono pervenute due tranche di rispettivamente 289mila euro e 434mila euro. Pensiamo che la seconda tranche sia un corrispettivo per la manipolazione della partita Brescia-Lecce. Il fatto è stato considerato riciclaggio, ma non abbiamo deciso di interveniter nuovamente su Signori e Sartori, già arrestati. Questi gli aspetti più salienti di questa operazione. Ci sono state perquisizioni e si riconnettono più a vicende del Siena relative al 2011: ci sono grosso modo 8 partite del Siena che sono sotto la lente e per le quali ci sono dichiarazioni che fanno ritenere possibili manipolazioni. Questo ha comportato una serie di perquisizioni che hanno riguardato giocatori e dirigenti o facenti parte dello staff della squadra”.
D: Che impressione le hanno fatto le recenti dichiarazioni di Buffon sulla possibilità di combinare pareggi in campo?.
DI MARTINO: “
Ognuno dice quel che vuole, preferisco non commentare. Però aggiungo due precisazioni: c’è stato un intervento a Coverciano ma non vorrei fvenisse enfatizzato eccessivamente: si riferisce unicamente alla persona di Criscito. Eè un problema che riguarda solo il singolo calciatore e non ci sono altri soggetti della Nazionale o in odore di convocazione che abbiano a che fare con questa vicenda”.
D: Conte e Mezzaroma?
DI MARTINO: “Non vorrei venissero enfativzzate le informazioni di garanzia: sono state arrestate le persone verso cui vi erano gli elementi più pesanti e evidentemente chi non è stato arrestato ha elementi di altro tipo. L’informazione di garanzia non vuol dire che la persona sia necessariamente raggiunta da elementi di particolare intensità. Non date il peso alle informazioni di garanzia, che devono essere uno strumento attraverso cui l’indagato viene messo in condizione di difendersi. Non devono trasformarsi nel contrario e vi rccomando massima prudenza nella valutazione delle informazioni di garanzia. In genere è il materiale informatico quello che contribuisce di più a formare le prove. In questo caso abbiamo fatto in modo che in occasione delle perquisizioni venisse fatto direttamente un backup del computer delle persone, in modo da restituirglielo prontamente e non pregiudicare situazioni in cui fosse loro necessario per attività lavorative o altre attività. Per i soggetti non arrestati i computer sono stati unicamente oggetto di backup.  Lazio-Lecce, stando allarogatoria ungherese, dovrebbe avere dato un guadagno di circa 2 milioni di euro con le scommesse e 600mila utilizzati per la corruzione dei calciatori. C’è anche un elemento suggestivo, ma ancora da verificare: una dichiarazione di uno degli ungheresi parla di coinvolgimento di responsabili di entrambi i club“.
D: Solo il Siena è coinvolto a livello societario?

DI MARTINO: “Diciamo che il Siena è quello nei cui confronti c’è maggiore attenzione, non tutto si può dire”.

D: Le partite controllate sono quelle della B dell’anno scorso?
DI MARTINO: “Sì, quelle dell’anno 2011, mi pare siano 8.
D: Sculli?
DI MARTINO: “La richiesta di cattura da aprte del mio ufficio non èstata accolta, nonostante il quadro mostri una certa consistenza degli indizi a suo carico”
D: Tentativi di corruzione anche da Dicembre a oggi?
DI MARTINO: “No siamo sempre fermi a fatti che si esauriscono nel 2011, almeno a livello di prove. Poi non so cosa sia successo, non ci occupiamo di fatti del 2012″
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D: La mentalità italiana ha facilitato il compito degli ungheresi?
DI MARTINO: “Preferisco non paralre di questo argomento. Non voglio commentare commenti di altri io sono un magistrato e non voglio commentare quanto detto da Buffon, cosa sia meglio e cosa sia peggio. I discorsi sull‘amnistia? Sono stati molto enfatizzati: mi è stato chiesto dell’opportunità di riconoscimento premiale di situazioni di collaborazione e io all’epoca mi sono espresso in modo favorevole, ma questo non deve essere generalizzato. Esistono già  degli istituti di questo genere nell’ambito della giustizia sportiva e non ho intenzione di invadere campi che nonsono di mia competenza. Posso però dire a titolo di esempio che due delle persone che hanno collaborato con la giustizia sportiva ammettendo i loro addebiti prima di essere interrogate dalla magistratura, proprio per tale motivo non sono state arrestate, ma sono state solo interessate da provvedimenti cautelari minori. Implicitamente l’ordinanza del giudice ha riconosciuto come fatto se vogliamo premiale la collaborazione davanti all’autorità sportiva”.
D:Ruotolo?
DI MARTINO: “Gli elementi che lo interessano sono inseriti a ordinanza. Se questo provvedimento si ritroverà come accaduto in passato su internet sarà un fatto assolutamente negativo, spa di attività illecite. Mi auguro che non avvenga, anche se so che l’interesse per questi fattispesso produce questi effetit. Se questa ordinanza finirò sui giornali o su internet questo avverrà assolutamente contro la volontà del mio ufficio”.

D: Lecce-Lazio?
DI MARTINO: “Diciamo che è una partita sulla quale vi è sovrabbondanza di elementi: abbiamo da una parte la rogatoria ungherese, dall’altra le dichiarazioni dei soggetti,dall’altra tuta una serie di tabulati che ci hanno consentito di ripercorrere metro per metro gli spostamenti delle persone e i rapporti tra le persone e ci hanno consentito di giungere alle conclusioni. Sono fatti che trascendono ampiamente le notizie che sono state riportate dai giornali, che in qualche modo attingevano a quando emerso in sede di giustizia sportiva”.
D: Ci sono indagati del lecce?
DI MARTINO: “Non posso dire chi è indagato e chi non lo è, ma mi sembra che ci siano indagati del Lecce”.
D: A Genova è accaduto qualcosa di simile rispetto a quanto accaduto a Bari? Collaborazione tra tifosi e calciatori?
DI MARTINO: “Capitolo che non intendo affrontare. Diciamo che la nostra attività probabilmente permetterà di fare più luce su situazioni che non ci riguardano e si connettono anche ai fatti di Genova, ma non voglio parlarne”.
D: Su Lazio-Genoa, Dainelli e Kaladze?
DI MARTINO: “Preferirei non approfondire, diciamo che è sempre preferibile che le contestazioni vengano fatte prima alle persone che ai giornalisti. Deve essere rispettata un minimo di garanzia. Certamente ci sono elemeti, ma se le persone non vengono arrestate si tratta di elementi di livello inferiore. Ci sono comunque situazioni che devono essere approfondite e hanno giustificato quanto meno le perquisizioni Il mio ufficio ha dimensioni molto limitate, non sembra che a breve ci siano modifiche su questo punto. Il personale è pochissimo e anzi vorrei pubblicamente ringraziare sia il personale della squadra mobile che la mia assistente la signora Giovanna Mascioli che veramente fa le ore piccole per restare dietro a questo processo. Non abbiamo neanche un commesso nel nostro ufficio, non c’è una persona formalmente adibita alle fotocopie, questo per dirvi quale è la situazione. Sarà impossibile che questo procedimento vada molto a lungo, anche perché il mio ufficio non è in grado di reggere molto più a lungo alla situazione“.