UDINESE. Guidolin: «Io, malato di Udinese. Batterò l’ansia con lo yoga perché la gente mi vuole qui»

GAZZETTA DELLO SPORT- Il tecnico: «Comunico, alleno e faccio l’educatore. E a volte mi sento padre Da noi gli italiani non sono un tabù e le porte del campo sono aperte a tutti»

(getty images)

 

Uno stralcio dell’intervista fatta dalla Gazzetta dello Sport a Francesco Guidolin, ecco le sue parole:

Guidolin perché domenica notte, dopo aver portato nuovamente la squadra al preliminare di Champions, da terza in classifica, ha fatto quelle dichiarazioni dicendo che forse prende un anno di riposo? «E’ quello che sento, da un po’ di tempo. E’ giusto, a volte, mostrare in pubblico certe sensazioni. Non ho niente da nascondere. La gente mi chiede di non andare via e lunedì sera in piazza è stato stupendo. Ma non c’è pericolo, questa è la mia casa. Io mi devo solo chiedere se tra due mesi potrò essere pronto per una nuova avventura. Ho vissuto una stagione lunga (51 partite) e complicata. La passione c’è, amo allenare, stare sul campo, vivere i ragazzi e le partite. La pressione la domino. Sono stato in piazze come Palermo dove la pressione è fortissima. L’ansia non la domino, la tensione neppure e l’ansia fino a domenica era sempre più forte». Quanto merito ha Di Natale in questo terzo posto? «Totò è un genio del calcio e ti risolve le partite. Lui vede prima degli altri. Il più bravo calciatore che ho allenato». Il miglior acquisto? «Di quest’anno Basta. Che recupero. E Pinzi è stato fondamentale. Prandelli mi aveva detto che lo seguiva, speravo entrasse tra i 32».