ROMA. SABATINI: “Vogliamo Montella”

CORRIERE DELLO SPORT – «E’ un candidato. Nessuna intenzione di irritare Pulvirenti. Ora lo chiameremo…

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Sabatini scopre le carte. Per la prima volta, il ds giallorosso confessa come il principale candidato a sostituire Luis Enrique sulla panchina della Roma sia Vincenzo Montella. La società farà di tutto per permettere il ritorno nella Capitale dell’Aeroplanino: «Lui è un candidato, ha lavorato bene sia alla Roma che al Catania, ma è sotto contratto. Non vogliamo irritare Pulvirenti, con cui abbiamo un ottimo rapporto. Gli telefoneremo e ne parleremo, chiedendo la sua disponibilità. Sicuramente il discorso tecnico sarà risolto entro sette-dieci giorni, perché non intendiamo andare oltre». Non solo la questione allenatore. Come riferisce ‘Il Corriere dello Sport’, ci sarà da avviare una rifondazione, a partire dai giocatori: «Sappiamo cosa dobbiamo fare. La proprietà non è mai stata tendente al risparmio, ci stiamo muovendo per migliorare l’organico cercando di capire cosa è stato sbagliato in questo campionato. Se De Rossi vuole rinforzi di peso, come ha detto più volte, può stare tranquillo: il suo stimolo ci serve ma già abbiamo le idee chiare. In ogni caso, siamo sicuri che questa squadra valga più della posizione che occupa adesso: voglio difendere i calciatori, che sono stati troppo criticati» . Un settimo posto inspiegabile, soprattutto per il calo nel girone di ritorno: «Non so cosa sia successo. Si è parlato di una pressione eccessiva, invece penso che non sia stato quello il fattore decisivo. Credo che il gruppo non abbia più creduto in se stesso: il grande errore è stato collettivo. Credevamo che la vera Roma fosse quella di Bologna. Poi invece ci siamo smarriti. Ora dobbiamo analizzare i problemi e ricominciare, a prescindere dagli acquisti e dal nuovo allenatore». Luis Enrique invece non si è presentato in sala stampa. Sabatini lo difende anche in questa scelta mediatica: «E’ stanco, provato, aveva già detto alla vigilia cosa pensava. E su questa partita non c’è molto da commentare. Non è stata una mancanza di rispetto ma solo un’esigenza sua. Così come la decisione di andarsene: non era felice dei risultati ottenuti, si aspettava meno difficoltà, ha preferito chiudere».