DA MENDIETA a Josè Angel quando la Spagna non fa scuola

IL MESSAGGERO (S.Carina) – Con l’addio di Luis Enrique si confermano le difficoltà che gli spagnoli – tecnici o calciatori – incontrano in Italia…
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L’Italia, per gli spagnoli, non è proprio terra di conquista. L’addio di Luis Enrique è l’ennesima prova. Nella storia del campionato sono stati tanti i giocatori spagnoli che hanno provato a lasciare un segno. Come sostiene ‘Il Messaggero’, sono stati stimatissimi in Spagna, poco più che sufficienti da noi. A Roma, ad esempio,  sbarcarono un giovanissimo Helguera e Gomez. Di Helguera – che poi al Real Madrid ha vinto tutto quello che c’era da vincere – arrivò anche il fratello minore Luis: fece su e giù tra Udine ed Ancona, ma non riuscì ad affermarsi. Stesso discorso per i costosissimi Farinos (Inter), De la Peña e Mendieta (Lazio) per il quale Cragnotti sborsò 89 miliardi al Valencia. Poi toccò al Milan con Jose Mari e Javi Moreno. Anonima anche la parentesi giallorossa di Guardiola (meglio a Brescia con Baggio). La Lazio ci riprovò con Delgado e Oscar Lopez, la Fiorentina con Portillo e Amor, il Livorno con Tristan. Fino ai giorni nostri con Josè Angel.