MAROTTA: “Van Persie farebbe comodo a molti club. Borriello? Decideremo dopo la Coppa Italia”

Il direttore sportivo bianconero parla dello scudetto e del  prossimo mercato aggiungendo : “Mikel e Meireles sono da Juventus…”

(getty images)

 

Giuseppe MAROTTA ha rilasciato una lunga intervista esclusiva ai microfoni di Sky Sport 24.

Ecco le sue parole sullo scudetto bianconero e sul prossimo mercato:

E’ riuscito a riposare un po’ in questi due giorni? Ha pensato un po’ anche a tutto quello che è stato questo campionato?
“Direi che un denominatore comune è quello di non aver dormito, prima per la troppa trepidazione, poi per un eccesso di euforia, quindi questo è quello che abbiamo attraversato in questi due giorni, perchè abbiamo raggiunto sicuramente un traguardo straordinario, forse impensabile ad inizio stagione, quindi da questo punto di vista possiamo anche sopportare il fatto di non dormire”.

E’ una prima volta anche per lei lo Scudetto. Se lo aspettava così?
“Intanto lo Scudetto credo che sia un traguardo non facilmente raggiungibile da tutti. Io ho avuto anche questa componente di fortuna di capitare nella Juventus, una grandissima società che di Scudetti ne aveva vinti tantissimi. Grazie anche al lavoro svolto da tutte le componenti societarie abbiamo coronato questo sogno. Io credo che i sogni siano qualcosa di astratto e nel momento in cui li immagini, poi, spesso si possono concretizzare. Si possono concretizzare se poi c’è dietro un lavoro direi intenso da parte di tutte le componenti e principalmente in questo caso di Antonio Conte, che è riuscito soprattutto – ormai lo dicono tutti – a creare la giusta mentalità che mancava negli ultimi anni alla Juventus”.

Conte è stato l’elemento determinante? La società può dirlo?
“Credo proprio di sì, perchè è lui che ha dato la svolta alla società; con l’arrivo di Andrea Agnelli è stata modellata nel modo giusto, come compete ad una società importante come la Juventus, come compete a una società di calcio. Poi il nostro lavoro è stato quello di mettere a disposizione delle risorse e credo che il grande merito di Antonio Conte sia stato quello di averle valorizzate al massimo”.

Sul mercato

“Intanto partiamo da un dato certo, questa vittoria è frutto della vittoria di gruppo. Il calcio è uno sport di gruppi e se siamo riusciti a coronare questo traguardo è grazie al grande contributo dei singoli. Nella Juventus di quest’anno non c’erano prime donne, c’erano tantissimi giocatori che erano dei grandi professionisti e che hanno dato tutto di quello che potevano dare e questo ne ha fatto un modello che dobbiamo assolutamente cercare di salvaguardare. E quindi il nostro modello è un modello dove non necessariamente devono esserci delle prime donne. Ciononostante, è chiaro che l’obiettivo è quello di aumentare il livello qualitativo. Ora si parla si parla spessissimo di top player, ma al di là del top player ci vogliono poi dei top professional, cioè nel senso che devono essere anche dei giocatori che accanto alle capacità tecniche abbiano dalla loro delle grandi capacità umane. Quindi questo è quello che noi stiamo cercando di andare a trovare”.

Nessun bad boy


“Direi di sì, in linea di massima sì, perchè, come sottolineato, in questo gruppo ho potuto notare grande abnegazione da parte di tutti ed è stata un’arma vincente. La squadra non ha mai mollato, ha sempre migliorato le proprie prestazioni e quindi direi che la chiave di lettura è soprattutto questa”.

Sulla terza stella

“Io l’ho ribadito proprio al termine della partita di domenica sera a Cagliari, rivendicando quelli che sono stati i nostri diritti conquistati sul campo. poi, adesso, andare ad immaginare le tre stelle, è un argomento direi importantissimo, ma anche molto delicato, e io vorrei essere corretto nei confronti anche della mia società: con il presidente Andrea Agnelli, con tutte le componenti, stiamo valutando attentamente questa situazione, per cui mi sembra doveroso sottolineare che per noi è un fatto di grande rilevanza rimarcare quello che è stato un trattamento iniquo che ha portato al fatto di non poter mettere una stella in più. Oggi l’abbiamo conquistata meritatamente sul campo e quindi obiettivamente è un fatto che andiamo ad affrontare da ieri in avanti e lo affrontiamo con grande rispetto per gli sforzi che la società ha fatto, per il blasone che questa società rappresenta e soprattutto per i nostri immensi e calorosi tifosi”.

Van Persie è il primo della lista dei desideri o è un’eresia?

“No, non dice un’eresia perchè Van Persie è un ottimo giocatore, uno dei giocatori più completi che ci sono secondo me in circolazione nel mondo, quindi è evidente che anche la Juventus può esprimere delle valutazioni positive su questo giocatore. Però è chiaro che il giocatore oggi non è nostro, è dell’Arsenal, ha ancora un anno di contratto, e quindi è rispettoso da una parte non andare a intralciare quelli che sono i giusti diritti rappresentati dalla titolarità di questa società. Posso solo esprimere oggi un parere, una valutazione qualitativamente positiva, perchè, ripeto, è un giocatore che voi stessi avete indicato come un buon giocatore e di conseguenza è un giocatore che farebbe comodo a tantissime squadre direi mondiali”.

Suarez e Drogba tra poco si affronterammo, li seguite?


“Io credo che soprattutto nel Chelsea ci sia proprio un elemento di analisi importante: la trasformazione che questi giocatori hanno avuto al cambio dell’allenatore, questo significa in sostanza che alcuni valori che noi avevamo nel corso del campionato evidenziato, sono valori che hanno una predominanza notevole rispetto a quelli che sono dei valori tecnici. Cioè, noi in sostanza abbiamo vinto – lo ribadisco – il nostro campionato con una vittoria di gruppo, con una vittoria fatta su grandi motivazioni, grande cultura del lavoro. Ecco, noi dobbiamo andare a cercare dei giocatori che rispecchino queste qualità. E’ chiaro che nel Liverpool e nel Chelsea ci sono dei giocatori importanti, ma altrettanto importanti sono i nostri venti giocatori che hanno conquistato lo Scudetto. Noi non abbiamo assolutamente voglia quest’anno di smantellare, restaurare o rivoluzionare il gruppo, perchè questo è un gruppo che non può che migliorare, ma direi che il miglioramento lo abbiamo avuto anche nelle ultime partite: di domenica in domenica si notavano dei grandi miglioramenti, quindi è giusto, come qualcuno l’ha definito, mettere una ciliegina o due sulla torta. Ma significa anche nel contempo gustare tutto quello che attorno alla torta è buono e tenerlo veramente come alto livello di qualità”.  

Obi Mikel e Meireles hanno caratteristiche da Juve:


“Beh sì, i giocatori dalle caratteristiche da Juventus ci sono, assolutamente, però, io in questo momento non me la sento di fare nomi, perchè mi sembrerebbe scorretto per le due società e per i giocatori. Dico che noi siamo molto attenti per vedere quelle opportunità di mercato che si possono conciliare con quelli che sono anche i nostri obiettivi, e andare a cercare di identificarli, a trattarli, così come abbiamo fatto l’anno scorso. Su questo posso garantire che noi ci impegneremo perchè comunque la società vuole migliorare questo gruppo”.

Elia e Krasic sono in uscita?

“Intanto parlando di Elia, sembra paradossale quello che sto dicendo, l’anno di ambientamento – definiamolo così – è stato molto importante per lui, perchè sicuramente il campionato italiano rispetto a quello tedesco, quello olandese, è molto diverso e quindi lui ha potuto comunque assaporare un clima agonistico differente. Certo è che i giocatori devono trovare spazio, devono trovare continuità. Quindi dalla nostra noi siamo disposti anche ad accontentare i giocatori nel momento in cui questi ci chiedono di essere trasferiti. Questo confronto ancora non l’abbiamo iniziato perchè la stagione è ancora nel cuore, in quanto per noi c’è ancora un traguardo estremamente importante, che è rappresentato dalla finale di Coppa Italia, trofeo a cui teniamo molto e che speriamo di poter conquistare. Poi andremo ad analizzare posizione per posizione, chiaramente con un confronto direi molto certosino con il nostro allenatore. E quelle posizioni che non riscontrano consensi da parte degli stessi giocatori le valuteremo più attentamente e nel caso per esempio di Elia, se dovesse chiederci esplicitamente di essere trasferito, vedremo di accontentarlo”. 

Avete già parlato con la Roma per Borriello? Lo riscatterete?

“Intanto noi abbiamo un diritto federale, un diritto che ha la sua scadenza il 20 giugno, quindi su questo argomento entreremo nei dettagli un po’ più avanti. Sono valutazioni su Borriello, così come su altri, che si devono fare dopo la Finale di Coppa Italia. Devo dire che Borriello ha avuto le sue difficoltà quando è arrivato da noi, perchè nei primi sei mesi aveva trovato pochissimo spazio nella Roma, poi il lavoro e la stima che Conte gli ha riservato hanno piano piano prodotto dei frutti, tant’è che praticamente nelle ultime partite ha sempre realizzato e anche domenica, sebbene si sia trattato di un’autorete, direi che comunque grande merito di questo autogol è suo, e per un attaccante fare gol credo sia l’obiettivo principale”.

Per il sogno Champions chi sarebbe meglio, Higuain, Suarez o Van Persie? I nostro telespettatori hanno votato così:  Higuain 46%, Suarez 31% e Van Persie 23%. Sorprendono queste percentuali?


“Ma no, perchè sono l’espressione di valutazioni dei vostri utenti televisivi. Siccome si tratta di tre giocatori importanti, io credo che nel fantacalcio potremmo metterli tutti in formazione, poi nel vero, nella realtà, bisogna confrontarsi con tante cose. Quindi il fatto che arrivi questo o quel giocatore non significa che questo o quel giocatore sia più scarso dell’altro, significa magari che ci sono delle condizioni economiche che trovano poi una loro definizione, altri non le trovano. Esempio: se Higuain in questo momento ha una percentuale di consenso superiore agli altri, ma Mourinho non intende cederlo, evidentemente è un’operazione che non si potrà mai concludere. Queste sono un po’ quelle dinamiche del calciomercato che dobbiamo assolutamente tenere in considerazione”