Il MILAN ai ripari. GALLIANI: “IBRA, stai tranquillo. Restate tutti”

LA GAZZETTA DELLO SPORT (Alessandra Bocci) – Non sono previste pesanti cessioni, come teme lo svedese. La proprietà vuole però razionalizzare le spese. Già stasera potrebbe esserci un primo summit di mercato fra l’a.d. e l’allenatore…

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Il colloquio forse non è bastato a rasserenarlo, ma per Zlatan Ibrahimovic restare al Milan è ancora la priorità. Dopo le dichiarazioni che hanno fatto rumore anche in Svezia, dove sono comparsi titoli a sensazione, Ibra resterà alla finestra: l’amministratore delegato Adriano Galliani lo ha subito rassicurato, ma i dubbi di Zlatan restano. Teme cessioni importanti. Teme di passare un’altra stagione in seconda fila in Europa. Galliani lo ha rassicurato: gli investimenti ci saranno, il Milan non molla, il Milan, lo ha detto anche Berlusconi sarà protagonista. Presidente e attaccante sono sulla stessa lunghezza d’onda: “Brava Juve, ma il Milan ha buttato via lo scudetto“. Saranno sulla stessa lunghezza d’onda anche per quanto riguarda la qualità degli acquisti?

Timori. In realtà, per Ibrahimovic la possibilità di lasciare il Milan è al momento remota. Siamo all’inizio di un lungo calciomercato, complicato e arricchito dal campionato europeo, e tutto può succedere, ma finora per Ibra non ci sono state richieste, anche se ciclicamente si torna a parlare del corteggiamento di Mourinho. Un’altra chance potrebbe essere la Premier, in particolare il Manchester City, ma anche qui si tratta di congetture. Il Milan, ha detto l’amministratore delegato, i top player ce li ha già, e se li tiene. Ieri Allegri è tornato a Milano (oggi la squadra riprende ad allenarsi) e già questa sera potrebbe vedersi con Galliani per informarsi sui rinnovi di contratto e sull’andamento del mercato.
Summit. Poi ci sarà il famoso summit sul numero di incidenti che ha ridotto notevolmente le capacità della rosa. La famiglia Berlusconi ha fatto i conti di quanto ha speso in questi anni (oltre un miliardo) e sta preparando un’offensiva contro gli sprechi. Il progetto sarebbe semplice: non spendere di meno, ma spendere meglio.
La sua casa. Non ci saranno probabilmente rivoluzioni nell’organigramma del Milan, ma qualcosa cambierà, perché i tanti infortunati, la difficoltà dei recuperi e le conseguenti inquietudini di Ibra, Cassano e dei brasiliani Pato e Thiago verranno in qualche modo analizzate. Poi si potrebbe andare avanti con lo stesso staff, ma i metodi di lavoro cambieranno. La famiglia di Ibra insiste per restare in Italia e una seconda esperienza in Spagna sarebbe complicata. Per convincerlo a restare, magari, basterà rassicurarlo su una gestione diversa della forza-lavoro.