JUVENTUS. BUFFON: “Mio successo più bello dopo il Mondiale del 2006”

Le parole del portiere bianconero dopo la conquista matematica del tricolore….

(Getty images)

 

Gianluigi BUFFON ha parlato ai microfoni di SKY SPORT commentando la conquista del suo quinto tricolore in maglia bianconera.

Ecco le sue parole: 

Come hai vissuto queste ore?

Le ho vissute in maniera partecipe. È inutile dire che quell’errore non mi abbia lasciato nulla, per un senso di responsabilità avevo paura che la squadra o qualcuno si lasciasse intimidire o si impaurisse in vista di questo rush finale. Sono stati, sportivamente parlando, i tre giorni più brutti della mia vita e lo sono stati per il senso di responsabilità.

Tu hai vinto tanti scudetti: Un commento su questo?

Questo senza dubbio, dopo il Mondiale, è la gioia più bella che ho avuto sportivamente parlando. Finalmente può dare un senso al detto che “il sudore e il lavoro pagano”, perché io ci ho sempre creduto in questo detto, però ho sempre pensato che un venti per cento fosse verità e un’ottanta retorica. Dopo questo Scudetto posso dire che un’ottanta per cento è verità e il venti retorica. 

A chi dedichi questo Scudetto?

Ho pensato a tante persone, le dediche sarebbero tante. Il primo sicuramente è Del Piero, col quale finalmente abbiamo avuto la fortuna di condividere questo grande giorno di riscatto, il giorno dei giorni. Poi sicuramente ho pensato a Camoranesi, a Nedved, a Trezeguet, anche loro meritavano di essere protagonisti in questa serata e in questa stagione. E, infine, la mia famiglia perché devo dire che, sia mia moglie che i miei genitori, mi hanno sempre consigliato nel modo migliore facendomi fare le scelte in maniera ponderata. Devo dire che ho sofferto tanto perché sei anni non sono pochi, però la gioia di stasera ha pochi eguali. 

Hai fatto tutti nomi di giocatori che sono venuti in Serie B. Ha un significato particolare questa cosa?

Si, perché alla fine probabilmente io ero quello che in quel momento aveva più mercato, però alla fine quando devi scendere in Serie B e hai appena vinto un Mondiale da protagonista, credo che non sia mai facile. Credo che l’unica motivazione per cui l’abbiamo fatto è l’amore verso questa maglia, per la riconoscenza nei confronti della società, dei tifosi e probabilmente anche per un senso di appartenenza a questi colori e di amicizia fra di noi.

Visto che l’Inter ha vinto il derby e voi siete campioni d’Italia si può dire che gli scudetti ufficialmente sono ventotto, ma nessuno vi può negare di averne vinti trenta sul campo?

Questo è un discorso che va avanti da tanto tempo e non so se troverà mai fine. quello che posso dire è che sicuramente stasera ringrazio tantissimo i ragazzi dell’Inter e contavo molto su Zanetti che conosco e ogni tanto ci sentiamo e ci mandiamo qualche messaggio (sorride, ndr). La verità è una ed è che sul campo ne sono stati vinti trenta e io ne ho vinti cinque, poi in qualche altra sede ne sono stati assegnati ventotto e risulta che me ne hanno assegnati tre. Cosa devo fare?

Quando hai capito che questa squadra poteva vincere lo Scudetto?

Adesso posso svelare un retroscena. Il giorno dopo la presentazione dello Juventus Stadium sono andato da qualche personaggio che gravita attorno a noi e gli ho detto “Noi quest’anno vinciamo lo Scudetto” e l’ho detto anche a qualche ragazzo del Milan quando siamo andati in nazionale ad Agosto. Qualcuno mi rise in faccia e io non l’avevo presa bene. La presentazione del nuovo stadio mi colpì molto, mi rinfrescò gli stimoli in maniera molto viva perché dopo quella serata mi sono detto che Io appartenevo a questa società e questa società ha fatto la storia, non potevamo più permetterci di fare due annate come quelle che avevamo vissuto. In un’intervista a Gazzetta ad Agosto dissi “Ho ritrovato il sogno” e quando ritrovo il sogno sono cavoli amari per gli altri.