CATANIA. MONTELLA: “Il mio futuro? E’ presto per parlarne”

L’allenatore del Catania ha vinto il premio Prisco per la categoria allenatori e ha parlato del Pescara di Zeman, del suo futuro, della Roma e su Catania – Udinese…

(getty images)

Vincenzo Montella è stato la stella della decima edizione del Premio Prisco in corso di svolgimento a Chieti.  L’allenatore del Catania è stato artefice di una stagione da incorniciare che gli ha permesso di vincere al fotofinish il duello con l’allenatore del Pescara Zdenek Zeman per la categoria allenatori.

Il tecnico ha parlato conn i giornalisti presenti ed ecco le sue parole:

Sul Pescara di Zeman

“Il Pescara sta disputando un ottimo campionato. Zeman è un maestro e i quattro attaccanti (Insigne, Immobile, Caprari e Sansovini, ndr) sono giocatori fantastici. Il Pescara ha ottime possibilità di centrare una promozione che sicuramente meriterebbe”.

Sul futuro e sulle molte squadre sulle sue tracce

“Sono sicuramente soddisfatto di quello che abbiamo fatto a Catania. I complimenti e gli attestati di stima fanno sempre piacere perchè vuol dire che è stato apprezzato il lavoro fatto. Il mio futuro? È presto per parlarne. Devo rispettare in primis la società e i dirigenti con cui c’è un grande feeling. Al momento non posso aggiungere altro”.

Sulla lotta per la Champions di cui il Catania è arbitro

«Sento dire tante cose su questa partita, ma noi cercheremo di far bene solo per il Catania e cercare di chiudere con una vittoria un’ottima stagione. Tutti gli altri discorsi su Lazio e Inter per me non contano».

Su Roma – Catania e le sue emozioni nel tornare all’Olimpico da avversario

“E’ stata una giornata particolare. Non mi sono sentito sicuramente un avversario dei giallorossi e ringrazio i tifosi per la grande accoglienza. Ho provato una grande emozione”.

Sulla Roma di Luis Enrique:

“La società ha portato avanti un progetto coerente, anche nella difficoltà, ma sempre con grande coerenza e alla lunga la coerenza paga”.

Su Francesco Totti,  500 presenze in giallorosso, e il massaggiatore Giorgio Rossi andato in pensione dopo 55 anni alle dipendenze della società:

“Sono due simboli della Roma. festeggiare in una sola giornata queste due persone che hanno dato tanto alla storia romanista è la cosa più bella”.